PORTO ANCONA, FiLT CGIL MARCHE: RIFORMA DELRIO, NON CONVINCONO LE RASSICURAZIONI, IL PIANO ANDRA’ IN CDM IL 4 GIUGNO
Apprendiamo dalla stampa le rassicurazioni sul futuro del porto di Ancona e della sua
Autorità Portuale. Tali rassicurazioni non convincono. Il piano strategico nazionale della
portualità e della logistica, a pag. 165, prevede un modello di governance che individua
in 8 autorità il sistema portuale (ADSP). Il porto di Ancona e’ inserito nella “ADSP nord
adriatica”, insieme ai porti di Venezia ,Trieste, Ravenna e Ancona . Tutte le funzioni che
prima erano di competenza delle Autorità Portuali vengono assegnate a questa SUPER
AUTORITA’, svuotando di fatto competenze, ruoli,utilizzo di risorse, investimenti e
rapporti con il sistema locale e il territorio, compreso il rapporto con gli enti locali che di
fatto vengono esautorati. Le attuali Autorità Portuali diventano meri uffici periferici,
svuotando di fatto professionalità e competenze. Da nostre informazioni, il piano del
ministro Delrio dovrebbe andare in consiglio dei ministri il 4 giugno. In seguito, si
avvierebbe l’iter per l’applicazione del piano con strumenti ancora non ben chiari,
certamente senza passaggio parlamentare.
Noi non siamo contro il cambiamento; la riforma dei porti e’ necessaria come e’
necessario un adeguamento a quelli che sono gli sviluppi dell’economia marittima e
portuale mondiale . Il sindacato ha sempre ragionato in una logica di sistema , che
vedesse coinvolti porti, retroporti ,interporti,reti ,reti ten-t e corridoi, cosa assolutamente
assente dal piano attuale che si limita ad accorpamenti geografici per aree contigue senza
alcuna logica di integrazione con i sistemi di logistica .Così come abbiamo difeso il mondo
del lavoro portuale attaccato dai tentativi di liberalizzazione proposti nel precedente piano
e dalla ministra Guidi,ricordiamo lo sciopero nazionale dei porti del 6 marzo 2015. Infine,
vogliamo ricordare che il porto internazionale di Ancona,e’ un porto multifunzionale dove
hanno un ruolo fondamentale tutte le merci, dalle liquide alle rinfuse, i container e per
quanto riguarda i passeggeri,il traffico traghettistico e le crociere . Per questo , siamo
fortemente critici con il piano del Ministro Delrio ,che da una parte svuota il ruolo delle
Autorità Portuali e ne inibisce la possibilità di creare sviluppo e lavoro, anche togliendogli
quella autononia economico finanziaria che veniva chiesta da più parti, dall’altra non ha
nessuna logica di sistema,nascondendo un ulteriore attacco al mondo del lavoro e
svuotando completamente il rapporto con il territorio e con gli enti locali. Come sindacato,
continueremo la mobilitazione iniziata con lo sciopero del 6 marzo , anche attraverso le
iniziative per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro. Alla politica chiediamo
di non accontentarsi più di mere promesse e di agire . Il porto di Ancona e’ in forte
sofferenza per l’assetto delle banchine ( sono piu quelle chiuse di quelle aperte) mentre
poco si fa per quello che e’ previsto dal piano di sviluppo del porto.In pericolo non c’e solo
la governance e l’autonomia del porto , ma il lavoro e la professionalità di centinaia di
lavoratori .
Maurizio Amadori, responsabile settore Porto-Mare Filt Cgil Marche