Attualità a cura di Maurizio Donini

Il barometro politico di Agosto 2021

In questa sonnolenta estate politica italiana, persa tra polemiche di nessun conto e fatti di poca
rilevanza, si sente quasi la mancanza del Papeete salviniano (ma anche no), la notizia più
interessante è stato l’endorsement di Berlusconi a Malagò. L’astuto presidente del CONI ha
prontamente declinato la patata avvelenata portagli dal caimano, sarebbe stato solo l’ennesimo
delfino del condottiero (ex?) di quello che fu il primo partito italiano.
Un partito di cui è difficile persino definire la linea, l’utilità, centro-destra, ma allineato al PD su
quasi tutte le questioni, un Berlusconi stanco e malato che passa la maggior parte del suo tempo
in case di cura. Ridotto a un misero 6%, il primo partito personalizzato che sia mai stato creato in
Italia rimane aggrappato a questi pochi punti percentuali. L’istinto di sopravvivenza porta il buon
Silvio a cercare sponde federative, a rischio di essere cannibalizzati dai ben più potenti alleati.
Alleati che, malgrado le continue sciocchezze inanellate da Salvini, viaggiano appaiati, FdI e Lega,
ben oltre il 40% delle previsioni di voto, in costante ascesa. Aggiungendo Forza Italia e le
formazioni affini, il centro-destra potrebbe arrivare a superare tranquillamente il 50%, facile
ipotizzare che i novax possano fare confluire i loro voti su Lega e FdI.
Anche se, curiosamente, l’elettorato meno favorevole ai vaccini è nei M5S, solo la metà si dichiara
favorevole alla prassi vaccinale. Ma forse servirebbe più un vaccino elettorale che sanitario al
centro-sinistra. Sotto la guida del serafico Letta, questa settimana il PD è crollato a 18,4%, il neo-
segretario continua a professare fiducia nel futuro, gli elettori no, e intanto si presenta alle
suppletive di Siena senza il logo del partito che lui stesso guida, ma al PD assicurano che è tutto
normale…
Per non essere da meno anche il M5S ha perso quasi un punto percentuale, continua ad inseguire
il PD forse? La disfatta elettorale alle amministrative è ben più che annunciata, in molti collegi
Conte (proprio quello che nuovamente disconosciuto i decreti da lui stesso firmati) ha deciso di
non presentare nemmeno i propri candidati. Sicuramente si prospetta un autunno interessante.
MAURIZIO DONINI