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BLINDATE O CON LE MANI LEGATE?

solgasfermoLa scelta di mantenere le attuali società partecipate e di acquisire il patrimonio della
Solgas Immobiliare è una scelta da un lato condivisibile ma dall’altro che deve essere
spiegata ai cittadini con estrema chiarezza, cosa che questa amministrazione si è
guardata bene dal fare.
Riguardo alla Solgas Immobiliare infatti, se è vero che la legge stessa imponeva di
acquisirne il patrimonio, la maggioranza nasconde il fatto che oltre agli immobili
acquisiamo anche un cospicuo debito che non si è voluto sanare con quanto incassato
dalla vendita del 49% del ramo gas della Solgas. Anzi quando votarono per autorizzare
quella vendita ci dissero che avrebbero fatto fruttare quel patrimonio immobiliare per
recuperare quel debito e dopo sei mesi di straordinario impegno hanno prodotto un
aumento da 12mila a 18mila euro di affitti annui su beni di oltre due milioni di valore, e di
questo passo saneremo il debito nel 2200.
Ci diranno, tra qualche tempo, che sono costretti a vendere quegli immobili, una scelta che
è una loro consueta via d’uscita già presa in passato come dimostra la svendita della
Casina delle Rose.
Altro capitolo tutt’altro che chiarito alla città è la questione Asite. Dicono, infatti, di non
volerla includere nell’elenco delle società vendibili ma non dicono che la loro posizione è
tale, fatto salvo il parere dell’ANAC, si legge infatti nel documento presentato in Consiglio
Comunale “l’amministrazione ha fornito indirizzo per il mantenimento dell’attuale assetto
societario in capo all’Asite srl. Tale scelta tuttavia, non si ritiene immodificabile alla luce
degli orientamenti che assumerà l’ANAC..”. Quindi se l’ANAC dovesse dare parere
negativo al mantenimento in house dei servizi, come modificheranno la scelta di
mantenere le società?
La verità è che non si hanno affatto le idee chiare in un passaggio tanto fondamentale per
la principale società comunale. L'Asite gestisce la discarica che di fatto non e' al servizio
del solo Comune di Fermo ma di più comuni, anche fuori ambito, e che, se passasse la
riforma tanto osteggiata in Regione, dovrebbe cedere la discarica all’Ata4 perdendo di
fatto ogni diritto in capo all’unica fonte di reddito sicuro che ha l’Asite con i cui utili salva il
Bilancio Comunale.
La domanda all’Assessore Febi quindi è semplice: Cosa avete blindato? E in che modo?
Volete davvero blindare le società comunali, seguite la legge e imboccate l’unica strada
possibile: SCIOGLIERE LE SOCIETA’ PARTECIPATE E CREARE AZIENDE SPECIALI
DI DIRITTO PUBBLICO con uno Statuto che:
– abbia come finalità tipica la autoproduzione di beni o servizi strumentali al Comune

– abbia come oggetto sociale esclusivo la produzione di servizi di interesse generale
– non possa effettuare compiti diversi da quelli dell'ente proprietario in misura superiore al
20% del proprio fatturato e a condizione che ciò sia necessario per conseguire economia
di scala o recuperi di efficienza alla attività principale.
L’Asite quindi, che oggi svolge attività rivolte a soggetti “terzi” nonché attività non
propriamente “strumentali” alle finalità del Comune come lo sversamento in discarica di
rifiuti non urbani, provenienti da comuni diversi o da fuori regione o che è in procinto di
spendere 17 milioni di euro per la realizzazione di un biodigestore per la produzione e
vendita del metano e per il cui funzionamento sono necessari materie prime (forsu)
provenienti da tutta la provincia, dovrebbe rivedere la sua stessa natura e smettere di fare
profitto sulla salute dei cittadini.
Marco Mochi
Consigliere movimento 5 stelle Fermo
Mirko Temperini
Consigliere movimento 5 stelle Fermo