NIDI DOMICILIARI, SINDACATI ALLA REGIONE: UNA SPERIMENTAZIONE FALLIMENTARE
Nidi domiciliari: “La Regione continua a finanziare nell’ambito dei servizi educativi
una sperimentazione di fatto fallimentare” – è quanto dichiarano Daniela Barbaresi,
Cristiana Ilari e Claudia Mazzucchelli, rispettivamente responsabili delle politiche di
genere di CGIL, CISL e UIL delle Marche.
Due anni fa, la Regione ha deciso di destinare 1,7 milioni di euro (dei 2,6 milioni) alla
“sperimentazione” sui nidi domiciliari e, in particolare, circa 1,2 milioni in contributi alle
famiglie (voucher) per l’accesso ai nidi domiciliari (da regolamentare e costituire) e 145
mila euro per corsi di formazione per “operatrici domiciliari”.
“CGIL-CISL-UIL delle Marche hanno già allora espresso perplessità invitando la Regione
a considerare i reali bisogni delle famiglie e dei territori in materia di servizi educativi” –
proseguono Barbaresi, Ilari e Mazzucchelli.
“Infatti, abbiamo sempre sostenuto che i 2,6 milioni di euro del Fondo nazionale per i
servizi socio-educativi per la prima infanzia e assegnati alla Regione Marche, dovessero
essere erogati prevalentemente dalla Regione ai Comuni per la gestione efficace dei
servizi all’infanzia e per il sostegno alle funzioni genitoriali. In particolare, consideriamo
prioritario sostenere i costi di gestione dei servizi esistenti, soprattutto per
abbassare le tariffe divenute gravose per molte famiglie in questo momento di crisi e
difficoltà economica, come peraltro specificamente previsto dall’Intesa Stato-Regioni del 7
ottobre 2010”.
A due anni dalla sperimentazione risulta che delle ingenti risorse ne sono state spese
solo 18.960,00 euro: di fatto, un fallimento. Anziché prenderne atto, la Regione
persiste emanando un nuovo bando per destinare i 1.231.040,00 euro finora non spesi,
di nuovo per voucher per soli nidi domiciliari. Risorse ingenti che sarebbero state
preziose se destinate tempestivamente ai Comuni per interventi di riduzione delle tariffe
o per la riqualificazione dei servizi esistenti.
“Invitiamo la Regione ad effettuare un serio monitoraggio con le Organizzazioni Sindacali
e l’ANCI prevedendo la modifica degli atti normativi al fine di destinare le risorse in modo
efficace e utile per le famiglie del territorio marchigiano”.