Attualità a cura di Maurizio Donini

L’occupazione secondo i dati ADAPT

A marzo 2024, l’Italia registra un ulteriore balzo in avanti nell’ambito dell’occupazione, con un
aumento di 70 mila unità rispetto al mese precedente, portando il totale degli occupati a 23,849
milioni. Questo dato segna un nuovo record, consolidando una tendenza positiva che caratterizza
il panorama occupazionale italiano da oltre due anni. Il trend positivo coinvolge entrambi i generi,
con un incremento di 36 mila unità per gli occupati uomini e 34 mila unità per le occupate donne.
Questo fenomeno si traduce in un nuovo record sia per gli uomini, che raggiungono la cifra di
13,754 milioni di occupati, sia per le donne, che raggiungono la quota di 10,095 milioni di
occupate. Infine, i dati depurati dalla componente demografica confermano che la crescita
occupazionale è concentrata soprattutto tra gli over 50, seguiti dagli under 35.
Inoltre, si assiste a una riduzione ulteriore dei disoccupati, con una diminuzione di 53 mila unità, e
a una leggera crescita degli inattivi, con un aumento di 12 mila unità. Il tasso di occupazione
raggiunge così il 62,1%, il più alto mai registrato, mentre il tasso di disoccupazione scende al 7,2%,
livelli simili a quelli del 2009, e quello di inattività rimane stabile al 33%. Un aspetto rilevante
riguarda la qualità dell’occupazione, con un aumento significativo dell’occupazione a tempo
indeterminato del 3,6% rispetto all’anno precedente, pari a 559 mila unità, mentre quella a
termine registra una diminuzione del 6%, pari a una riduzione di 180 mila unità.
Il Presidente ADAPT Francesco Seghezzi, precisa: “L’elemento preoccupante riguarda il fatto che
l’aumento degli inattivi, per quanto marginale, si concentra soprattutto nella fascia 25-34 anni.
Questi risultati positivi non sono dovuti solo agli effetti delle riforme pensionistiche, come
dimostrano i dati relativi alla crescita degli occupati a tempo indeterminato per fascia d’età. Tra il
quarto trimestre del 2021 e il quarto trimestre del 2023, infatti, si registra un aumento significativo
in tutte le fasce d’età, con un impatto innegabilmente rilevante nella fascia over 50, ma al
contempo quasi il 50% della crescita si colloca negli under 50. In sintesi, i dati confermano una
situazione occupazionale positiva, con una crescita degli occupati che coinvolge diverse fasce d’età
e una maggiore stabilità nell’occupazione a tempo indeterminato. Resta da esplorare il fenomeno
della crescita degli occupati over 50 e dei lavoratori autonomi, che farebbe pensare alla necessità
di una parte della popolazione di un secondo lavoro, all’esigenza di giovani pensionati di reinserirsi
nel mercato del lavoro o ad esclusi dal mercato del lavoro che cercano nuovi spazi di inserimento”.
MAURIZIO DONINI