Famiglie di civili trasformate in martiri per la libertà
Questo luglio, altri 14 prigionieri di coscienza si sono aggiunti alla nostra lista di prigionieri politici. Da gennaio 2023, il numero medio di prigionieri politici che entrano nella nostra lista è di 17 al mese, più di 3 volte rispetto ai dati del 2018 fino a luglio 2021, quando tutto è cambiato, quando un intero popolo si è sollevato, stufo della repressione che causa maltrattamenti e miseria.
La maggior parte di questi 1047 prigionieri politici sono familiari civili che non sono affiliati o militanti in alcun modo. E come abbiamo dimostrato nel nostro Primo Studio Complessivo sulla Tortura a Cuba, monitorando 181 casi, di cui 168 presi a caso, a Cuba tutti i prigionieri di coscienza e/o politici sono torturati senza pietà, ogni giorno, ma lo sono anche i loro familiari per aver difeso la loro innocenza o per aver denunciato la situazione disumana dei loro parenti in carcere.
Il rapporto sottolinea che i minori, i giovani, le donne e le persone LGBTI sono tra i gruppi più torturati in carcere, dove l‘80% dei detenuti subisce almeno 5 tipi di tortura e non pochi fino a 15 tipi di tortura. I rapporti sono stati presentati a vari meccanismi delle Nazioni Unite e alla CIDH sotto forma di denuncia e possono essere letti in formato sintetico (Fact Sheets: ES / EN / FR / IT / PT / CS) o in formato integrale (ES / EN / FR / IT / PT / CS).
Ieri, 7 agosto, Leadi Kataleya Naranjo Rillos, 3 anni, figlia del prigioniero politico Idael Naranjo Pérez, è stata convocata insieme alla nonna dalla Sicurezza di Stato, con la minaccia che se non si fosse presentata avrebbe potuto essere accusata di disobbedienza, come la nonna.
Tutto questo perché il regime minaccia le famiglie di 11j di vedersi sottrarre i figli. Il nuovo Codice di Famiglia approvato a Cuba lo consente senza alcuna tutela giudiziaria, solo per “comportamenti osservati“. È lo stesso Codice di Famiglia che, senza un’attenta analisi, alcuni giornalisti non documentati del mondo libero si sono affrettati a lodare solo perché riconosceva l’unione di coppie dello stesso sesso, senza analizzare l’intero testo. L’unione delle coppie era l’esca per i falsi progressisti. Il Codice di Famiglia, in realtà, è stato modificato per poter togliere per “osservato comportamento vizioso, corrotto o criminale” (senza una sentenza o una tutela giudiziaria o altro, solo “osservato comportamento“) la custodia dei figli ai genitori. Ma questa barbarie passa inosservata a costo di includere le unioni omosessuali. Alcuni settori della società si lasciano facilmente ingannare da questi regimi populisti, e quanto male fanno lasciandosi ingannare.
Il Goebbels dei Caraibi
Per spiegare la miseria e persino la repressione, il governo di Cuba segue la massima del terrificante Goebbels, “una bugia ripetuta mille volte diventa verità“, poiché Cuba ripete continuamente che è il “blocco” a causare la fame a Cuba, un argomento che sorprendentemente serve anche a giustificare la repressione e i crimini contro l’umanità.
Pochi nella socialdemocrazia europea fanno riferimento ai fatti e alla ponderazione di ogni affermazione su questo presunto “blocco“. Ma pochi, se non nessuno, si sono presi la briga di esaminare le cifre dell’import/export del regime cubano negli ultimi 20 anni.
In una lettera, l’eurodeputato Javier Nart, uno degli intellettuali di sinistra più rispettati della Spagna di oggi, ha ricordato all’ex ambasciatore cubano a Bruxelles una serie di fatti:
“… un “blocco” che certamente non esiste: tutte le navi e gli aerei cubani di qualsiasi bandiera possono arrivare e partire da e per tutti i porti e gli aeroporti cubani senza ostacoli, ad eccezione e per gli Stati Uniti … che, pur essendo un Paese vicino, non rappresenta certo l’universo universale. (…) Né è appropriato definire le sanzioni imposte dagli Stati Uniti un “blocco”, dato che questo Paese è il maggior fornitore estero diretto di carne a Cuba, da quando nel 2000 è stato tolto l’embargo statunitense per i prodotti agroalimentari e i medicinali. Nonostante Cuba sia un Paese dalla terra estremamente fertile, il suo “sistema” ha il primato di non riuscire a sfamare la popolazione. Certamente il popolo cubano soffre di forti disagi, ma non si può, senza mentire, mantenere la scusa del “blocco statunitense”. Non esiste in quanto tale, soprattutto quando il maggior fornitore di carne al Paese dall’estero sono gli Stati Uniti, lo stesso Paese che viene accusato di bloccare l’isola. Le sue difficoltà sono il risultato dell’incompetenza del governo per 63 anni“.
Per convalidare o squalificare l’affermazione del Sig. Nart, è necessario mostrare i dati ufficiali dell’Organizzazione Mondiale del Commercio, che possono essere consultati da chiunque, ma che nessuno verifica, preferendo ascoltare la propaganda dei Goebbels dei Caraibi: