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CGIL Ancona su vaccini

Le OO.SS. sono state protagoniste, fin dalle prime battute, di tutte le azioni ed iniziative volte a
contenere al massimo l’espansione della pandemia: da un lato, adottando tutte le misure necessarie
in casa propria, pur di non interrompere l’opera di tutela sindacale verso i luoghi di lavoro (pur se
non accessibili), e garantendo sempre la fruizione dei servizi di assistenza verso migliaia di
cittadini; lasciati spesso senza altre risposte tempestive.
Dall’altro – con valenza di sistema – spendendosi al massimo per costruire ed aggiornare
costantemente Protocolli di Sicurezza con le controparti (poi divenuti forza di legge) , curandosi
quotidianamente che fossero applicati con diligenza ed intelligenza pratica.
Questo impegno totalizzante, da quasi due anni, ha potuto giovarsi di un confronto incisivo con i
Governi succedutisi, per un sistema d’emergenza di ammortizzatori sociali quali il Paese non aveva
mai conosciuto: garantendo certezze economiche e necessaria tranquillità a milioni di lavoratrici e
lavoratori e contribuendo così ad evitare un crollo ben più drammatico del sistema economico e
produttivo; marchigiano come nazionale.
Fin dal primo momento abbiamo sostenuto come la ricerca sui vaccini fosse la chiave di volta per
una possibile, progressiva, ritrovata normalità. Con la stessa logica, sosteniamo a tutt’oggi il blocco
temporaneo dell’esclusività dei brevetti, per far sì che la lotta contro il covid possa effettivamente
allargarsi anche ai paesi ed aree più povere: sappiamo bene – come dicono tutte le fonti scientifiche
– che non si potrà mai dire la parola finale sulla pandemia, fino a quando ampie aree del mondo non
saranno coperte dai vaccini.
Se così stanno le cose, è francamente inaccettabile tentare di far passare le OO.SS. fra quanti oggi si
muovono a partire da posizioni no-vax o, più semplicemente, dubbiose.
Noi consideriamo la vaccinazione un dovere sociale ed un elemento dirimente nel falso contenzioso
fra libertà individuali e tutele collettive.
La polemica sul “green pass”, dunque, va rivolta altrove e sarebbe bene che chi crede sul serio nel
ruolo nodale dei vaccini, per garantire un futuro ad economia e società, cominci a scegliere meglio e
con meno faziosità i propri obiettivi polemici.
Per far uscire il Paese dalla pandemia e dai gravi problemi della ripresa economica e produttiva
, dunque, tutti dovrebbero costruire forti alleanze fra i grandi protagonisti della vita del paese;
anzichè alimentare polemiche strumentali e fasulle, che rischiano anche di pesare come macigni sul
prossimo futuro del rapporto fra parti sociali.
Si assumono perciò una grande responsabilità quanti, a cominciare da Confindustria – nelle Marche
come a Roma – sembrano provare invece a sfruttare il difficile momento, per costruire futuri
posizionamenti sulle prossime grandi scelte per il Paese: dal prossimo sblocco definitivo dei
licenziamenti al nuovo sistema di ammortizzatori sociali, passando per una legge che contrasti il
“banditismo” delle multinazionali che incassano contributi pubblici e licenziano tramite
“whatsapp”.
Al Presidente di Confindustria Ancona suggeriamo dunque di non perdere di vista il merito vero
delle questioni: qui non si tratta di discutere sull’accesso alle mense, ma di dare al confronto fra le
parti sociali – sui mille problemi di applicazione puntuale delle tutele da covid nei luoghi di lavoro –
la forza di una norma di legge. Che ad oggi ancora non c’è! E non certo per responsabilità delle
OO.SS..
Confindustria usi perciò la sua capacità politica per sostenere con chiarezza verso il Governo
l’assunzione del principio costituzionale di massima tutela della salute, tramite una legge chiara e
votata dal Parlamento.

Il sindacato è già pronto ad impegnarsi per regolare al meglio la sua attuazione nei luoghi di lavoro
e di vita; un minuto dopo la sua definitiva approvazione!
Diversamente, avremo la conferma che calcoli politici e meschini interessi di parte fanno premio su
pagine e pagine d’inutile prosopopea sull’importanza assoluta dei vaccini e sugli interessi reali
dell’Italia.

Marco Bastianelli

Segretario Generale Camera del Lavoro CGIL Ancona