2016 Unica Confindustria regionale
Entro giugno 2016 Confindustria Marche completerà la fase di sperimentazione che dovrà portare alla riorganizzazione del sistema dando vita a un’unica associazione territoriale ‘a perimetro regionale’. Percorso non facile né scontato, ma certamente obbligato, avviato dal presidente Giorgio Squinzi con la riforma Pesenti a giugno 2014, e che nelle Marche – con un’accelerazione più spinta che in altre regioni – è stato ‘ratificato’ con l’approvazione del Patto aggregativo tra le territoriali e la Federazione regionale. “Un periodo come questo, in cui le difficoltà si trascinano da diversi anni, richiede un cambiamento strutturale, che deve coinvolgere tutti: associazioni, imprese ma anche istituzioni”, ha detto il presidente degli industriali delle Marche Nando Ottavi in una conferenza stampa alla quale hanno partecipato tutti i presidenti delle territoriali. Il progetto mira principalmente a tre obiettivi: “Una maggiore organizzazione a livello europeo, perché oggi la partita si gioca a Bruxelles; una presenza a Roma, per far capire l’importanza del manifatturiero, e un forte presenza regionale, migliorando il rapporto con gli associati si in termini di servizi che di capacità di rappresentanza. Questo, anche per rafforzare il confronto con la Regione e gli enti locali”. “Il dibattito – ha detto poi Ottavi – è stato lungo ed è arrivato a conclusione quasi all’unanimità”. La nuova organizzazione di Confindustria, finalizzata anche, ovviamente, a ottimizzare i costi “dovrà essere un esempio per altri enti e sistemi. Questi cambiamenti – ha concluso Ottavi – li chiediamo anche agli altri”.
La nuova Associazione territoriale a perimetro regionale sarà un’organizzazione di rappresentanza unica per tutto il territorio, caratterizzata da più sedi, in primis negli attuali capoluoghi di provincia. Anche se, ha detto Ottavi a margine della conferenza stampa, bisognerà ragionare prima o poi in termini di distretti industriali, di “aree omogenee”. La fase di sperimentazione procederà a statuti invariati per la durata massima di due anni. L’intesa raggiunta prevede l’elezione diretta del presidente della nuova Associazione da parte delle aziende associate e il superamento del criterio di turnazione territoriale, stabilendo comunque l’impossibilità di esprimere alla presidenza per due mandati consecutivi un imprenditore della stessa area territoriale.