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La cartolina strappata della città!

“Le troppe vetrine chiuse e ricoperte dalla carta da pacchi”

Non ci aspettavamo cose diverse. Siamo consapevoli delle difficoltà, acuite se mai ce ne fosse stato bisogno dal covid, ma da troppo tempo mancano idee, piani, risorse, decisioni coraggiose e soprattutto confronto.

Così si è arrivati a fine corsa. La fine del 2020 e l’inizio d’anno sanciscono definitivamente il collasso del centro storico della città, nonostante alcuni interessanti risultati sul piano della promozione culturale e museale, ma anche in questo settore è possibile fare di più e meglio per accrescere l’appetibilità turistica di Fermo.

Fermo centro perde la residua parte del tessuto commerciale limitando oramai le aperture a poche attività “storiche”, limita lo spopolamento più intenso solo grazie alla presenza (almeno fino ad una certa data) assai consistente degli studenti fuori sede ed annovera oramai un numero di uffici da contarsi sulle dita delle mai.

Sono state tentate alcune strade nel recente passato senza risultati apprezzabili e non poche risorse sono state sprecate senza ottenere ritorni apprezzabili, causa supponenza, assenza di confronto, altissimo ego e soluzioni tampone, valide nell’immediato, ma incapaci di generare sistema.

Manca un masterplan per il centro storico, i contributi non sono stati significativi e non sono stati accompagnati dai necessari interventi strutturali. Necessitano interventi mirati per riportare quanti più residenti possibile nel centro storico, con particolare attenzione alle coppie giovani, con contributi finalizzati all’affittanza. Definire sgravi fiscali significativi per quanti hanno intenzione di investire nel centro storico. Valorizzare, restaurare e riusare i cosiddetti “contenitori urbani”, parte anche patrimonio pubblico, che non presentano spiccate fisionomie monumentali o architettoniche, per gran parte inutilizzati, stipulando convenzioni con ordini professionali, associazioni di categoria, sindacati, istituti di credito, enti senza scopo di lucro per la cessione in uso anche temporaneo degli spazi vuoti. Creare uno sportello di ascolto o anche una consulta permanente tra residenti, operatori del settore immobiliare, commerciale, creditizio, la Curia, per coinvolgere quanti più attori possibili nel piano di rilancio.

Il centro ha alcuni punti di forza sui quali occorre puntare per una più ampia valorizzazione: offerta del patrimonio storico, museale, culturale, offerta di qualità. Ha opportunità derivanti dai nuovi modelli di consumo, se riusciamo a valorizzare l’offerta dei locali/prodotti del luogo, sviluppo delle nuove tecnologie interattive, supporto alle attività e realizzazione di eventi su base stagionale con il coinvolgimento di operatori economici e aziende del territorio. Vanno colmati i vuoti ed eliminati i punti di debolezza, assenza di una visione unitaria del centro storico, assenza di una consistente offerta di ospitalità, mancanza di un orientamento strategico e di una ben definita identità.

Il tempo è scaduto. Ora è tempo di agire, il comune assuma le vesti di regista ed affidi la guida, il coordinamento delle attività ad una FIGURA che abbia una visione complessiva della città-prodotto e sappia garantire la massima efficacia degli interventi, un “manager del centro città”.

renzo paccapelo Presidente Confabitare della Provincia di Fermo