Arte da leccarsi i baffi, con Basilico Pizza & Natural a Senigallia
Con l’iniziativa “basilicopnf Arte+Design” le vetrine di Basilico Pizza &
Natural Food in via Fratelli Bandiera si trasformano in uno stimolante
spazio espositivo.
Cibo e arte, è questa la ricetta che Basilico Pizza & Natural propone nei suoi spazi di Senigallia fino
al 15 ottobre. Per la gioia degli occhi e del palato, si potrebbe giustamente dire, ma anche per
riflettere sul legame profondo che unisce il cibo di qualità e la qualità della nostra vita, grazie alle
suggestioni di cinque diversi artisti. In mostra già da alcuni giorni le sculture leggiadre di Rita
Meneghin con la sua nuova opera “Seminare il cielo”, composta da semi alati e fluttuanti che si
librano verso il cielo per “provare a portare altrove ciò che l’uomo talvolta fatica a comprendere”.
Seguirà, dal 17 giugno, Ale Di Gangi con la mostra “in/natura/le”, una raccolta di immagini
fotografiche che propone un’inaspettata contaminazione fra memoria e natura per dare vita a nuovi
punti di vista. Dal 22 luglio, in concomitanza con il Summer Jamboree, l’arte lascerà spazio al
design con Mauma (Maura Marinozzi) che esporrà una capsule collection di acconciature e
copricapi ispirata agli anni ’50 dal titolo “Fifty/fifty”.
Quindi, dal 12 agosto, l’arte tornerà protagonista nella vetrine di Basilico con Mirco Denicolò e il
suo giocoso racconto in acquarello in 16 scene “Giocare con il cibo”. Infine, dal 15 settembre al 15
ottobre, sarà la volta di Andrea Ferrato con “gentilezza/leggerezza”, un’inedita installazione che
coinvolgerà il pubblico direttamente sul luogo dell’esposizione per poi diffondersi sulla rete,
riassumendo e veicolando il nobile significato e lo stimolo al cambiamento che animano l’intera
rassegna.
Un progetto, firmato “METABOX sensibilità aumentata”, che nasce proprio con l’intento di
aggiungere all’esperienza del cibo una serie di stimoli visuali su tematiche strettamente
collegate alla filosofia di Basilico, alla natura, al territorio. Un contributo originale e inedito che si
inserisce nella direzione di un cambiamento virtuoso, ispirato da quel pensiero sostenibile che può e
deve partire, prima di tutto, dalle relazioni tra le persone che si occupano di terra, piante, animali e
cucina.