Nudging, la gentile perdita del dissenso
Quando Richard Thaler e Cass Sunstein scrissero “Nudge” probabilmente non pensavano che sarebbe
diventato il manuale comportamentale di massa per Barack Obama e David Cameron. Si sa che secondo i
governanti le masse spesso non hanno la capacità di fare le scelte migliori e vanno indirizzate, a volte
vedendo l’ignoranza imperante attorno a noi si potrebbe anche essere tentati di dargli ragione….
Resta il fatto che stante che l’imperativo a volte scatena reazioni incontrollate, un approccio “sociale” in
certi casi può essere sicuramente più accettabile dagli individui, accompagnare la decisione nella direzione
voluta risulta più facile che imporla. Mettere la frutta in primo piano in mensa invece di vietare tout-court il
cibo spazzatura invita a seguire un regime alimentare sano invece che imporre una rinuncia dolorosa. Con
questo sistema Cameron convinse gli inglesi a non correre al pronto soccorso per ogni piccola cosa, ma a
discernere la necessità. Sostituire il “Hai pagato le tasse?” con un più amichevole “gli altri come te hanno
già pagato le tasse” è suadente ed amichevole e ti invita dolcemente a fare il tuo dovere di cittadino.
Ma incidere sui comportamenti sociali delle masse da parte dei governi è accettabile? Convogliare le scelte
non rappresenta una versione edulcorata, sottile e strisciante, del grande fratello? Le tecniche di “spinta
gentile” sono state di recente adottate anche in Germania da Angela Merkel, non per niente gli staff che
studiano ed attuano l’argomento sono composti da antropologi, neuro-scienziati e sociologi. La tecnica
dell’anticipatory computing è già efficacemente attuata dai grandi big di internet, la pubblicità mirata che vi
arriva seguendo le tracce lasciate sui vari social e chat, nonché siti di acquisti online, non è altro che
nudging. Un invito gentile ad acquistare beni che fanno parte del proprio skill, a mettere likes a pagine che
sono nelle nostre righe, gentili, ma tremendamente invadenti.
Stiamo forse andando verso un mondo dove consenso e dissenso spariranno nel mare magnum del nudging
con tutti i rischi annessi e connessi di governi che possano indirizzare le nostre decisioni senza che
nemmeno ce ne rendiamo conto? Per accennare ad un argomento attuale e su cui torneremo, se
convincessero i popoli a rinunciare alla libertà ed ai diritti in nome di una maggiore sicurezza, una volta
terminata l’emergenza, con leggi in vigore e costituzioni modificate in senso autoritari stico e con la totale
perdita della privacy, siamo assolutamente certi che avremmo il discernimento per riappropriarci di ciò che
convinti, o meglio accompagnati gentilmente, abbiamo volutamente (?) ceduto ad altri cui abbiamo
delegato la nostra capacità di giudizio?
MAURIZIO DONINI