Economia

Il Fotovoltaico riparte dal mini

000fotovoltaicoIl fotovoltaico dopo la crescita esponenziale degli anni scorsi drogata dai sostanziosi incentivi torna ad interessare una vasta platea di utilizzatori. Dopo la forte spinta impressa anche dalla speculazione finanziaria dei fondi di investimento e delle società private che hanno messo fuori produzione migliaia di ettari di terreni agricoli si torna alla normalità con impianti per lo più destinati all’autoconsumo. Dal 2014 la potenza massima degli impianti installati non supera il 20 kw, segno evidente di un uso al massimo condominiale e questo vuol dire un ritorno all’essenza del fotovoltaico in grado di garantire un risparmio in bolletta agli italiani e ridurre la dipendenza energetica dai combustibili più inquinanti, tagliando le unghie agli speculatori prima attratti dagli incentivi del conto energia.  A questo punto oramai i danni sono fatti e il Paese si presenta come sovente con un doppio volto. Da una parte l’Italia può contare su un patrimonio di circa 531 mila impianti installati, tra l’altro alcuni non sono neppure allacciati alla rete e con una potenza complessiva di produzione pari a 18 milioni di kw, che ci consente di posizionarci al primo posto in Europa. Dall’altra parte i cittadini pagano un conto salatissimo in bolletta di 6 miliardi e 700 milioni di incentivi l’anno oltre la disattivazione di centinaia di terreni agricoli, di cui molti in pianure fertili ed irrigue. Il dato negativo di tutta questa profusione di impianti e tecnologia e l’assenza di una filiera del fotovoltaico e l’assoluta dipendenza dall’estero e in particolare dai cinesi. Attualmente il combinato disposto delle nuove tecnologie, le pile per immagazzinare energia nelle ore diurne per poterla utilizzare nelle ore notturne, la tecnologia smart dei nuovi impianti, il costo contenuto di un impianto da 3kw intorno ai 6 mila euro e il periodo in cui viene ammortizzato 8 anni unito all’incentivo fiscale del 50% ne fa uno dei fattori di maggior successo. Il futuro è sicuramente la strada degli eco-condomini, ovvero comunità ristrette che condividono i consumi energetici a partire dagli impianti fotovoltaici, per ridurre i rifiuti, gli sprechi i consumi dell’acqua. Così andranno incentivate isole ecologiche per i condomini più grandi, orti condominiali ove possibile, casette dell’acqua e naturalmente impianti fotovoltaici tarati sul consumo del condominio.

ARES