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Dei 79.000 nuovi contratti l’80% (63.200) sono riconversioni!

000polettirenziDopo le sbornie mediatiche e gli eccessi di ottimismo arrivano finalmente i dati veri, certificati. Parliamo dei nuovi contratti e del boom dell’occupazione tanto sbandierata dal premier e dal ministro del lavoro poletti. Ora dopo le chiacchiere i dati certificano che negli ultimi mesi del 2014  si è avuto un numero elevatissimo di disoccupati e le norme inserite nella legge di stabilità hanno spinto molte aziende a risolvere i contratti di lavoro nel 2014 per riassumere nel 2015 in una condizione più favorevole. Infatti dei 79.000 nuovi occupati sbandierati dal governo l’80%, quindi 63.200 su 79.000 sono riconversioni di vecchi contratti e non nuova occupazione.  Ovvia la soddisfazione anche per un dato parziale e pe ri leggeri segni di maggiore vitalità dell’economia, ma la crisi resta e non servono solo le norme per tornare a crescere. Il Jobs Act come abbiamo più volte ripetuto da solo non è sufficiente, inoltre mancano i decreti attuativi. Così come non è servita a nulla Garanzia Giovani, ammesso dallo stesso Ministro poletti, se non a creare illusioni nei giovanissimi disoccupati, in parte neppure pagati. Occorrono scelte forti nel segno della riduzione della spesa pubblica, lotta alla corruzione, non con l’aumento degli anni della prescrizione che è come dare ad uno studente svogliato otto anni per finire le scuole medie, guerra alla burocrazia parassitaria, cancellazione vera delle provincie, delle regioni autonome, dei piccoli comuni accorpandoli per legge, scioglimento degli ATO, dei Consorzi di Bonifica, di tutti gli Enti di secondo grado inutili e passivi, delle Comunità Montane e di gran parte delle regioni. Se il premier oltre le battute, i selfie deciderà di fare sul serio, con coraggio, non guardando in faccia a nessuno, allora l’Italia può farcela.

ARES