Mercatone Uno in concordato preventivo “in bianco”
Forte preoccupazione dei dipendenti della Mercatone Uno dopo le voci sulla crisi dell’azienda. Infatti Mercatone Business è in concordato preventivo e i 3500 lavoratori complessivamente impiegati in Italia sono con il fiato sospeso e di questi nelle Marche, a rischio sono oltre centro. I punti vendita oltre cento in Italia sono cinque nelle Marche. Mercatone Business, azienda storica della distribuzione organizzata del mobile, complementi di arredo e casalinghi, che conta oltre cento punti vendita in tutta Italia con circa 3500 dipendenti, ha presentato istanza di concordato preventivo “in bianco”.
«Si tratta di una situazione gravissima – sostengono le organizzazioni sindacali Filcams Cgil Fisascat Cisl e Uiltucs Uil delle Marche che hanno proclamato lo stato di agitazione e stanno valutando le iniziative da mettere in campo – purtroppo la notizia non ci ha sorpreso poiché avevamo già compreso negli ultimi mesi che la situazione aziendale stava rapidamente degenerando. Negli ultimi tre anni abbiamo sottoscritto accordi sindacali per l’utilizzo dei contratti di solidarietà che dovevano avere lo scopo di consentire un processo di riorganizzazione dei punti vendita, tale da rilanciare l’azienda e renderla competitiva e contenere, al contempo, il costo del lavoro per salvaguardare l’occupazione. L’immobilismo, la mancanza di iniziativa anche sul piano commerciale hanno caratterizzato l’andamento degli ultimi tre anni, contribuendo ad aggravare gli inevitabili effetti della crisi economica. A nulla, quindi, sono serviti i sacrifici che lavoratrici e lavoratori (che in molti casi lavorano in Mercatone Business da 15/20 anni ed oltre) hanno fatto negli ultimi anni».
Al momento, fanno sapere i sindacati, non si hanno informazioni sul piano industriale che dovrà essere presentato né delle ricadute che l’istanza di concordato preventivo potrà avere sui dipendenti di Mercatone Business. Il prossimo 5 febbraio è previsto un incontro per definire la situazione di quanti lavoratori sono a rischio.