Debutta la Tasi
Nel suo primo decreto legge, il governo Renzi porta a termine l’impianto della Tasi che era stato impostato dal precedente esecutivo. Con alcune novità. I Comuni avranno un margine pari allo 0,8 per mille per incrementare la nuova tassa sui servizi, al di là dei limiti previsti, con l’obbligo però di destinare il gettito ricavato alle detrazioni per le abitazioni principali. Ma tra le norme compaiono anche alcuni chiarimenti: uno riguarda gli immobili della Chiesa, che saranno sottoposti al prelievo con l’eccezione di circa 25 indicati nei Patti Lateranensi. La soluzione formalizzata ieri sostanzialmente soddisfa i Comumi, che incassano anche un incremento delle risorse a loro assegnate.
Cosa faranno i Sindaci?
Dunque i sindaci potranno andare oltre i tetti fissati per l’imposta (per il 2014 il 2,5 per mille sulle abitazioni principali e il 10,6 comprensivo dell’Imu sugli altri immobili) applicando fino a un massimo dello 0,8 per mille in più e distribuendolo come preferiscono tra le diverse tipologie purché sia rispettato il vincolo complessivo. Ad esempio l’aliquota sugli altri immobili potrà salire all’11,4 ma allora quella sull’abitazione principale non potrà superare il 2,5. Oppure l’aumento potrà essere diviso a metà, 0,4 e 0,4, e così via. È probabile che la maggioranza delle amministrazioni scelga di non caricare troppo le prime case.