Confabitare a cura di Renzo Paccapelo

Fisco sugli immobili, una pressione insopportabile

06taxPatrimoniale? Si è riaffacciata in questi giorni l’ipotesi patrimoniale per far fronte all’imponente deficit pubblico, ma molti dimenticano o fanno finta di non sapere che il prelievo sugli immobili ammonta a quasi 400 miliardi. Un pressione, aumentata in modo esponenziale con gli ultimi due governi, Monti e Letta, capace di far perdere al patrimonio immobiliare del Paese il 21% del Pil e una quota di oltre 350.000 occupati. Le motivazioni sono principalmente sono da ricercare nel passaggio dall’ICI all’IMU, nell’aumento dei coefficienti catastali, con la conseguenza di un aumento della pressione fiscale dal 9 al 22%, saldo finale 15 miliardi di maggiori imposte. Come se  non bastasse ora toccherà fare i conti con la certezza/incertezza della Tasi, appesantita dall’aliquota aggiuntiva dello 0,8 per mille concessa dal governo Letta ai Comuni per dare un sostegno ai bilanci dissestati. Quest’anno, salvo sorprese, la situazione potrebbe addirittura peggiorare. Come non ricordare il divario tra il regime fiscale vigente in Italia e quello degli altri Paesi europei, aggravato da imposte sui trasferimenti di immobili, con una media del 2,3% rispetto alla media UE dell’1,1%. Si può continuare su questa strada? Noi diciamo basta e diciamo che occorre un grande piano casa nazionale per il recupero del patrimonio abitativo esistente, per rilanciare l’occupazione ed offrire alloggi nei centri storici a prezzi da housing sociale.