Renzi da rottamatore a ………..
Il tentativo di Renzi di dar vita ad un nuovo esecutivo perde in pochi giorni lo smalto della novità, arranca e finisce sul binario vecchio e consunto delle consultazioni/contrattazioni tra i partiti con il rischio di finire affondato nella palude parlamentare. Renzi perde l’occasione di riuscire dove Bersani fallì. Perde l’opportunità di confermarsi il nuovo davvero, sfidando tutto e tutti, con un esecutivo non solo nuovo ma non contrattato con i partiti, presentandosi in Parlamento per ricevere i voti di quanti condividono il suo programma. Quello che Napolitano non consentì a Bersani, per la indisponibilità palese del M5s, era possibile per Renzi, per una lunga serie di motivi. Chi avrebbe potuto dire di no difronte ad un esecutivo di alto profilo, difronte ad un programma ambizioso e soprattutto indifferibile, difronte alla prospettiva del voto a breve in caso di insuccesso? Renzi aveva munizioni a sufficienza per dare una spallata e avviare il rinnovamento del Paese, un Paese allo stremo in cui continuano i suicidi di gente per bene, mentre ancora non vengono incriminati per eccesso di zelo ed istigazione al suicidio certi funzionari pubblici. Renzi perde quindi l’occasione per varare un provvedimento di austerità in grado di reperire risorse continuative tali da consentire il taglio delle tasse. Se ha il coraggio metta a dieta i funzionari e dirigenti pubblici, per cinque anni riduca gli stipendi da 400.000, e 375.000 annui ad un massimo di 200.000 e 150.000, se la maggioranza degli italiani vivono con meno di mille euro al mese gli alti burocrati possono pur sopravvivere con 500,00 euro al giorno! Poi tagli gli emolumenti ai manager pubblici, riducendo i loro compensi ad un massimo di 600.000 euro per i prossimi cinque anni, a questo punto è autorizzato a chiedere ulteriori sacrifici agli italiani. Se non sarà questa la strada è molto probabile che la coesione sociale potrebbe a breve essere seriamente messa in discussione. Alzi lo sguardo Renzi, legga la cronaca e si renda conto che ha pochi giorni per passare dalle parole ai fatti.
ARES