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POSTE ITALIANE, GOVERNO VENDE QUOTE

RISCHIO CHIUSURA BUONA
PARTE UFFICI MARCHE, A RISCHIO ANCHE ATTUALI POSTI LAVORO.
MARINI (SLC CGIL): “MARCHE, TRA LE REGIONI PIU PENALIZZATE.
LETTERA APERTA ALLA CITTADINANZA, AI SINDACI SI CHIEDE DI
OPPORSI”

Poste italiane: rischio chiusura per buona parte dei 406 uffici
postali nelle Marche, a partire da quelli siti nelle aree più
disagiate come quelle del post sisma. E, a rischio, anche gli
attuali posti di lavoro. Dal 2016, il personale è diminuito di
più di 800 unità passando da 3657 a 2821; su questo fronte, le
Marche sono state tra le regioni più penalizzate in Italia, con
una riduzione di quasi il 20% di organico.
E’ questa la preoccupazione di Slc Cgil Marche, dopo che il
Governo ha deciso di vendere le quote azionarie dell’azienda.
Per questo motivo, il sindacato ha deciso di scrivere una
lettera aperta alla cittadinanza per illustrare tutti i disagi
legati a questa scelta che porterà l’azienda ad essere svenduta
a interessi privati.
“L’ingresso di ulteriori capitali privati impone le logiche del
profitto – chiarisce Annalisa Marini, coordinatrice regionale
servizi postali, Slc Cgil Marche -; la rincorsa al contenimento
dei costi produrrebbe ulteriori tagli al personale e alla
chiusura degli uffici postali, soprattutto nelle aree
periferiche e nei piccoli comuni. Senza contare i disagi per la
collettività”. Non solo. “Ci saranno problemi con la gestione
del Risparmio nel senso che, con i privati, il patrimonio di
ricchezza dei cittadini non sarebbe più al sicuro”. Infine, non
sarà al sicuro anche la privacy considerando che le Poste sono
la più grande azienda digitale e il più significativo gestore di
dati personali del Paese.