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INFORTUNIO LAVORO JESI: CGIL, CISL E UIL CHIEDONO INCONTRO AD AST DI ANCONA PER CHIARIMENTI

Lascia sgomenti la notizia apparsa in un quotidiano locale di un lavoratore vittima di infortunio sul lavoro che, rivoltosi
al pronto soccorso, al termine della visita viene invitato ad ulteriori approfondimenti attraverso una risonanza
magnetica alla gamba da prenotarsi in autonomia.
Tuttavia la vicenda non finisce qui; infatti, dopo che il lavoratore infortunato si è rivolto al CUP dell’Ospedale Carlo
Urbani di Jesi per la prenotazione dell’esame, questi si è sentito rispondere che la prestazione non era prenotabile
perché, come riporta il quotidiano, quella risonanza magnetica “non rientra tra le prestazioni garantite da Sistema
sanitario nazionale”.
Per il sindacato, da sempre impegnato sui temi della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, quanto avvenuto al Carlo
Urbani ha dell’incredibile ed è inaccettabile perché descrive una situazione sempre più precaria in cui si trova la nostra
sanità.
Temi come la prevenzione, necessaria a evitare che un lavoratore si infortuni, e la cura, necessaria nel momento in cui
un lavoratore purtroppo si fa male, sono sempre più ridotti a chiacchiere e sempre meno degni della giusta attenzione.
L’auspicio delle organizzazioni sindacali è che ai tanti proclami di volontà di miglioramento delle prestazioni offerte,
come ad esempio la riduzione delle liste di attesa, seguano azioni concrete conseguenti per garantire diritti fondamentali
a tutti i cittadini.
Per questo motivo, Cgil Cisl e Uil, oltre a denunciare le precarietà del sistema sanitario marchigiano, hanno chiesto un
incontro alla Direzione sanitaria della AST di Ancona , sia per chiarire quanto accaduto che poter aprire