Attualità a cura di Maurizio Donini

Green deal e PMI settore finanziario

Secondo la survey condotta da ADAPT nell’ambito del progetto GreenFIN, i rappresentanti dei lavoratori e
delle imprese del settore finanziario sono tendenzialmente ottimisti sull’impatto della green transition, a
patto che sia accompagnata da creazione di nuove competenze e lo sviluppo di processi operativi definiti.
Il progetto GreenFIN – Financing the Green Transition, co-finanziato dalla Commissione Europea e
coordinato da FIRST CISL, indaga l’impatto della transizione ecologica sulle dinamiche occupazionali e
dell’incontro tra domanda e offerta di competenze nel settore finanziario, verificando il ruolo dello stesso
nell’abilitare e sostenere la green transition. In questo frangente, ADAPT e Fondazione ADAPT hanno
condotto un’indagine che ha coinvolto 126 rispondenti provenienti da diversi Paesi europei, membri della
rappresentanza dei lavoratori e delle imprese di diversi comparti del settore, per comprendere l’impatto
della transizione verde sul settore finanziario. L’indagine ha rilevato un cauto ottimismo sulle opportunità
occupazionali e di sviluppo sostenibile. La maggior parte dei rispondenti ha evidenziato come la transizione
verde potrebbe avere, infatti, un impatto positivo sul settore finanziario con un aumento dell’occupazione,
o comunque non alterare le performance attuali del mercato del lavoro.
Le professioni emergenti considerate abilitanti per la transizione verde, secondo gli intervistati, sono in
particolare: professionisti e tecnici ICT, tecnici scientifici e ingegneristici e manager, tutti profilistrategici
per la competitività settoriale. Sul fronte delle credenziali educative possedute attualmente dai lavoratori
del settore, si può parlare di un livello medio-alto, destinato ad alzarsi ulteriormente, coerentemente con i
requisiti di un settore produttivo a crescente complessità (secondo il 77% delle preferenze totali espresse).
L’indagine ha inoltre approfondito il tema delle green credit skills, cioè delle competenze considerate
necessarie per il settore, evidenziando soprattutto: la consapevolezza ambientale, le competenze
specifiche per nuovi prodotti, servizi e processi verdi e l’impegno pratico per il risparmio energetico e la
protezione degli ecosistemi. Inoltre, l’accento è stato posto anche sulle competenze chiave -e sull’urgenza
di un loro sviluppo e aggiornamento- per gli operatori del settore, chiamati auspicabilmente a prendere
importanti decisioni rispetto la concessione o meno di finanziamenti (es. valutazione del merito creditizio)
anche sulla base dell’individuazione di elementi abilitanti e a sostegno della transizione ecologica nelle
strategie di business sottoposte al loro vaglio. Tuttavia, i risultati hanno mostrato che le strategie di
formazione professionale attualmente in atto prestano un’attenzione da media a insufficiente non solo alla
questione della sostenibilità, indicando così questo come un ambito di possibile miglioramento e
rafforzamento.
A questo proposito, la survey ha permesso di verificare come le PMI attive nel settore finanziario, per
essere competitive e meglio operare nell’ambito della transizione verde, abbiano bisogno di conoscenze
generali e di implementare processi chiari nel campo dello sviluppo sostenibile, delle trasformazioni in
corso e della formazione mirata sulla segnalazione ESG (sia per i manager che per i dipendenti). In sintesi, i
risultati dell’indagine GreenFIN evidenziano la consapevolezza della centralità della transizione verde
anche nel settore finanziario e sottolineano la necessità di sviluppare competenze e strategie di
formazione adeguate. I risultati completi della ricerca verranno presentati a Dublino, presso la sede della
Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro (Eurofound) il prossimo 20
febbraio nell’ambito di un workshop transnazionale cui parteciperanno i partner di progetto e stakeholder.

MAURIZIO DONINI