Attualità a cura di Maurizio Donini

Alba Berlino vs Virtus Segafredo Bologna El 5.01.24

Dopo le fatiche casalinghe contro la rocciosa squadra del Bayern, la Virtus Segafredo Bologna
approda alla Mercedes-Benz Arena di Berlino per incontrare l’Alba. Uno scontro tra i due vertici
della classifica di Eurolega, seconda contro penultima, e la differenza si vede tutta fin dall’inizio
dove i bolognesi, per nulla distratti o stanchi, scavano subito un fossato con il 3 su 3 di Belinelli per
poi mantenersi fino all’intervallo con un rassicurante ventello di vantaggio con splendide medie al
tiro e recuperi in ogni zona del campo. Immarcabile come sempre Toko, le cui virate dorsali verso il
ferro sono oggetto di studio all’università di Springfield.
Inevitabile rilassamento post-intervallo dei bolognesi nel terzo quarto, complice uno scatto di
orgoglio dei tedeschi, il divario si riduce fino a un -8, ma la squadra di Luca Banchi trova quello che
non ti aspetti con due tiri da oltre l’arco di Bryant Dunston e la solita lama affilata di “Iceman”
Lundberg che chiude la pratica con 5 punti filati.
L’ultimo periodo di gioco no sposta più gli equilibri e Bologna torna a casa vincitrice, con il piacere
di avere potuto risparmiare i titolari, per quanto possibile, facendo giocare un solido Mascolo,
esordire Lomasz che mette a segno i primi punti, un Abass sempre eccellente in tutti i lati del
campo e un Zizic che si autolimita compiendo 3 falli in un amen, ma si inserisce sempre più nei
meccanismi della compagine virtussina e promette di essere presto un fattore che sposta.
ALBA Berlin vs Virtus Segafredo Bologna: 68 – 83
(Q1 9 – 26; Q2 27 – 48; Q3 51 – 63)
ALBA Berlino; Brown 12, Procida 1, Spagnolo 13, Wetzell 7, Delow 3, Mattisseck 5, Schneider,
Thomas 8, Koumadje 6, Rapieque ne, Thiemann 13, Bean.
Coach: Gonzalez
Virtus Segafredo Bologna: Cordinier 3, Lundberg 11, Belinelli 9, Pajola 6, Mascolo, Lomazs 2,
Shengelia 12, Hackett 10, Polonara, Zizic 7, Dunston 12, Abass 9.
Coach: Banchi
Arbitri: JORDI ALIAGA, TOMASZ TRAWICKI, MARKO JURAS.
MAURIZIO DONINI