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Il Governo approva “Piano Nazionale di Adattamento al Cambiamento Climatico”:

Aumentare il numero e l’estensione delle aree marine protette
per contenere l’impatto sull’ambiente e sulla pesca

Proprio nelle stesse ore in cui il dibattito sugli effetti dei cambiamenti climatici fa registrare dalle
nostre parti posizioni inverosimili, il Governo Italiano ha finalmente approvato e pubblicato il
“Piano Nazionale di Adattamento al Cambiamento Climatico”, che esprime l’urgenza di intervenire
per mitigarne i gravi danni che già da tempo si intravvedono nel mare.
Nel Piano approvato, si legge infatti testualmente come gli effetti del cambiamento climatico sulle
risorse sfruttate dalla pesca e la relativa vulnerabilità del settore ittico sono esacerbati dallo stato
di sovrasfruttamento degli stock. Infatti, circa il 70% degli stock ittici nazionali è sovrasfruttato
(ISPRA, 2022), con un tasso medio di prelievo superiore al doppio del massimo rendimento
sostenibile (ISPRA, 2022). Questi dati allarmanti sono in linea con le recenti valutazioni dello stato
delle risorse condotte per l’intero Mediterraneo dalla Commissione Generale della Pesca del
Mediterraneo (FAO, 2022). Il documento poi prosegue evidenziando come oltre che sugli stock
ittici, i cambiamenti climatici avranno impatti locali, anche assai diversificati, con effetti sia sulla
produttività delle risorse che sulle operazioni di pesca. A ciò si aggiunge il fatto che i pescatori
dovranno più frequentemente adattare le tattiche di pesca, che dovranno necessariamente
differire, almeno in parte, da quelle del passato e, quindi, le conoscenze tramandate o apprese per
esperienza diverranno meno utili.
Il Piano del Governo stabilisce poi le misure per contrastare questi rischi. Tra le varie azioni da
intraprendere, è proprio elencata la necessità di aumentare in termini di numero ed estensione le
aree marine protette. Aree marine protette che, tra l’altro sono citate anche come strumento per
contrastare proprio la diffusione delle specie aliene, come il granchio blu.
Ora l’auspicio è quello che il Governo agisca di conseguenza e stanzi le risorse economiche
necessarie, ad oggi ancora assenti, per evitare che questo Piano, atteso da ben 6 anni resti solo
sulla carta.
La nostra associazione che ha lo scopo di promuovere un dibattito positivo per istituire un Parco
Marino il più possibile condiviso ed efficace è fortemente preoccupata per il fatto che Organi di
stampa si prestino a riportare asetticamente palesi fake news antiscientifiche (non si tratta di
opinioni), propagate per fini esclusivi di visibilità personale, che hanno l’effetto di avvelenare il
dibattito su un tema estremamente importante per il futuro delle nostre comunità.
Il Gruppo operativo dell’associazione
Promotori del Parco Marino del Piceno OdV