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SANTARELLI, CGIL MARCHE SU REGIONE: “TANTE LE QUESTIONI IRRISOLTE, NON SI ARRESTA IL DECLINO.

IRRILEVANZA POLITICA DELLA
GIUNTA, ALTRO CHE FILIERA ISTITUZIONALE”

“Le Marche scivolano sempre più verso il basso. E la Regione
che fa? Su politiche industriali e sul Pnrr, non si sa nulla. Se
il presidente Acquaroli c’è, batta un colpo”. Giuseppe
Santarelli, segretario generale Cgil Marche, attacca così la
Regione Marche. Con la ripresa d’autunno, il sindacato intende
affrontare alcune questioni importanti per la regione che
rischia di avviarsi, nel 2024, verso una crisi profonda.
DECLINO MARCHE – “C’è anzitutto un problema con il Pil – spiega
il segretario – ; come si rileva dal recente rapporto Banca
d’Italia Marche, le previsioni per 2024 danno la nostra regione
vicina allo 0 contro il Pil nazionale che è dato al +1% (rivisto
nel Nadef allo 0,8). Nel 2023, invece, si stima una crescita
dello 0,3% a fronte di +0,8% del nazionale”. E poi occorre fare
i conti con la crisi del manifatturiero: la produzione
industriale, nel secondo semestre 2022, segna un – 2,5% , nel
primo trimestre 2023 -1,1%. “All’interno di questo settore – fa
notare Santarelli – c’è preoccupazione per il -2,1% della
meccanica e per il -2,8 dell’alimentare senza considerare che
moda e calzature sono sorretti solo da export”. Come non
bastasse, l’ultimo rapporto di Bankitalia, segnala che il 40% di
imprese non fa investimenti per contrazione domanda e aumento
dei tassi di interesse. A questo, si aggiungano i dati del porto
di Ancona: nel primo trimestre 2023, si segnala -17,9% di
tonnellate di traffico merci e -21% di traffico passeggeri. I
gravi ritardi su porto-aereoporto-interporto e raccordo
ferroviario, insieme ai mancati interventi sul porto di Ancona,
hanno come conseguenza lo spostamento di rilevanti quote di
traffico merci verso i porti abruzzesi e di Ravenna.
L’altro fattore con cui fare i conti è “l’irrilevanza politica
delle Marche a livello nazionale”. Dice Santarelli: “Siamo di
fronte allo scippo, da parte del Ministero delle infrastrutture,
degli stanziamenti per i by-pass di Pesaro e Fano (5 miliardi) e
il loro dirottamento in Emilia (quadruplicamento della Bologna –
Castel San Pietro e interventi solo sul tratto Bologna Ancona)
che appaiono totalmente umilianti per quello che è lo stato
della mobilità delle merci e dei cittadini nelle Marche, la cui
unica opera resta quella di ridurre di 10 minuti il tratto
dell’Orte Falconara non prima del 2026”. Sono state, poi,

CONFEDERAZIONE
GENERALE ITALIANA
DEL LAVORO

CGIL Marche – 60131 Ancona – V. I Maggio, 142/A – Tel.071 285741 – Fax 071 2857400 –
Segreteria regionale Tel.071 2857650 Email: segreteria@marche.cgil.it – www.cgil.it/marche
cancellate le Zes, zone economiche speciali che “finiranno al
Sud, con il rischio che il vicino Abruzzo ci faccia concorrenza
sleale. Si resta davvero senza parole per il silenzio assordante
e acquiescente del nostro Presidente Acquaroli e di tutta la
Giunta”.
QUESTIONE PNRR – E poi c’è il tema della modifica del Pnrr.
Santarelli fa il punto: “La Regione ha convocato solo una volta
il tavolo per discutere, tra l’altro, del portale, senza nulla
aggiungere sui contenuti. Noi invece abbiamo chiesto da giugno
un incontro per fare chiarezza su questi temi ma non abbiamo
ricevuto risposta”. In ballo, infatti, ci sono 3miliardi e mezzo
di euro per le Marche. “Ma il Governo ha fatto modifiche al
piano nazionale e noi vorremmo sapere cosa accadrà nelle
Marche”. Ad oggi, di questi 3 miliardi e mezzo, 400 milioni sono
per tutela territorio e risorse idriche, quasi 900 milioni per
la rete ferroviaria, quasi 459 milioni per istruzione e
costruzione anche di asili nido. E poi quasi 500 milioni sul
welfare dove si include anche il futuro di Case di comunità e
degli Ospedali di Comunità. Tutti temi importanti e fondamentali
per ridurre le fragilità della nostra regione, sia quelle legate
all’assetto idrogeologico e alle calamità, sia quelle legate
alla sanità ormai sempre di più al collasso, sia gli interventi
finalizzati alla riduzione del gap occupazionale di genere,
visto che l’occupazione femminile, secondo l’ultimo rilevamento
Istat, continua a diminuire. Conclude il segretario generale
Cgil Marche: “Senza contare i 239 milioni di euro di cui la
Regione è soggetto attuatore: anche di questo, non si sa
nulla”.