Spettacoli

88 tasti di passione, il concerto narrativo su CHOPIN di scena al Teatro Pergolesi di Jesi giovedì 21 settembre ore 21

Giovedì 21 settembre ore 21 al Teatro Pergolesi di Jesi per il XXIII festival Pergolesi Spontini appuntamento con “88 tasti di passione. Chopin. Un racconto al pianoforte”. Una nuova produzione di concerto narrativo dedicata interamente alla figura di Fryderyk Chopin ideato da Cristian Carrara e Stefano Valanzuolo con la partecipazione di Alexandra Pavlova straordinaria pianista, finalista al Sydney Piano Competition. Non un concerto, non una lezione concerto, bensì una narrazione in musica in cui Chopin racconta sé stesso e la sua musica. Un modo nuovo di coniugare musica, analisi musicale, storia, e che vede in scena – come narratore – Cristian Carrara, compositore e direttore artistico della Fondazione Pergolesi spontini.

Al centro del racconto è la tormentata storia d’amore tra Fryderyk Chopin con George Sand, durata più di otto anni – dal 1838 al 1847. Il loro primo importante incontro avvenne a Parigi nell’autunno 1838, in uno dei tanti salotti dove il musicista si esibiva al pianoforte. Chopin, nato in Polonia nel 1810 aveva ventotto anni, e con il suo straordinario talento di musicista, aveva conquistato un pubblico di artisti e intellettuali nella Parigi colta. Lei, George Sand (il suo vero nome era Aurore Dupin) aveva trentaquattro anni, era una scrittrice nota e un personaggio anticonformista. Aveva scelto un soprannome maschile, indossava spesso i pantaloni ed era una donna libera, decisa a guadagnarsi da vivere con la scrittura.

A proposito del loro incontro Chopin scrisse ad un amico il 10 ottobre 1838: «Lei era appoggiata al pianoforte, e il suo sguardo ardente come brace era su di me. La mia anima aveva trovato un porto. Mi prese una sorta di languore, nondimeno mi ritirai dal pianoforte con soggezione. L’ho rivista in seguito altre volte nel suo salotto, con persone dell’aristocrazia francese. Poi un’altra volta che si trovava sola. Mi ama, Aurora è un nome magico. La notte è sparita».