Notizie in Evidenza

Energia e pericolo di de-industrializzazione. La prima Rassegna marchigiana di storia critica e geopolitica Kronokermesse ospita Demostenes Floros ad Osimo

Con la crisi energetica si rischia la de-industrializzazione del Paese?  Lo scopriremo  nella seconda tappa di  Kronokermesse! ovvero la prima “rassegna di storia critica” dove la fiducia  pigra e pubblicitaria nello sviluppo dei fatti attuali è sostituita dalla voglia di comprenderne  davvero le ragioni. Dopo il successo  di pubblico del primo appuntamento,

Giovedì 10 novembre  a partire dalle 21, alla libreria La Fonderia di Osimo,  Demostenes Floros  analista geopolitico ed economico, docente al  Master in “Relazioni Internazionali di impresa: Italia-Russia”dell’Università di Bologna”, esperto  mondiale di politiche energetiche del CER (Centro Europa Ricerche) ospite di numerosi trasmissioni e approfondimenti televisivi nazionali, conferenziere,   disegnerà, partendo dal suo ultimo testo, la mappa geopolitica che si cela dietro ai principali progetti europei di approvvigionamento energetico e gli effetti nazionali ed internazionali che da essi sono scaturiti, presentando il suo  testo: Crisi o transizione energetica. Come il conflitto in Ucraina cambia la strategia europea per la sostenibilità. L’opera, scritta a quattro mani con Stefano Fantacone, spiega come la  dipendenza europea dalle forniture di gas naturale dalla Russia obblighi a ripensare in tutta fretta le modalità di copertura del fabbisogno energetico. Le possibilità di diversificare le importazioni di energia sono tuttavia esigue e le prospettive di incorrere in una scarsità nelle forniture stanno rapidamente aumentando. I fattori geopolitici potrebbero in breve tempo divenire preminenti, qualora proprio la riconfigurazione dei mercati dell’energia rinsaldasse l’asse fra Russia e Cina, accentuando la preminenza dell’Asia nelle produzioni manifatturiere. Il conflitto ucraino accentua dunque il conflitto energetico latente, ponendo forse termine al processo di globalizzazione dei mercati. Eventualità che troverebbe l’Europa del tutto impreparata.