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Reintrodotta la clausola sociale negli appalti: più tutele per per 3mila lavoratori marchigiani

Nei giorni scorsi la Camera ha votato il ripristino della clausola sociale nel mondo appalti: un importante segnale per la tutela della stabilità occupazionale che arriva anche grazie all’opera di persuasione dei sindacati. Proprio quelli marchigiani, all’inizio dell’iter, avevano incontrato i parlamentari marchigiani per chiedere una modifica del testo originario che prevedeva la clausola solo come opzione. In Commissione alla Camera è stata votata la reintroduzione dell’obbligo della clausola sociale per il mondo degli appalti pubblici. Grazie all’emendamento approvato è stato modificato il testo varato dal Senato, con tutti i rischi che questo avrebbe rappresentato. La clausola sociale è infatti lo strumento che impone alle aziende che subentrano negli appalti di riassumere il personale precedentemente impegnato. I sindacati avevano da subito lanciato l’allarme: l’eliminazione dell’obbligo d’inserimento della clausola sociale avrebbe lasciato una decisione così importante alla volontà delle stazioni appaltanti. Sarebbe stato un pericoloso arretramento per la tutela della stabilità occupazionale.

 

“Sono circa 3mila nelle Marche le lavoratrici e i lavoratori impiegati negli appalti – spiega Emanuele Cingolani, segretario generale della Uil Trasporti Marche – e rendere facoltativa l’introduzione della clausola sociale avrebbe significato perdita di posti di lavoro ad ogni cambio di appalto. Lavoratrici e lavoratori rischiano già ad ogni cambio di appalto di vedere tagliate le ore dei propri contratti, spesso già part time, e devono comunque dover ogni volta far fronte a modifiche organizzative che impattano notevolmente nella gestione personale e nella vita familiare. La tutela dei posti di lavoro e della stabilità lavorativa sono le nostre priorità assolute e tutto il mondo sindacale si è battuto con forza per ripristinare la clausola sociale. Stiamo vivendo un delicato momento storico e finalmente registriamo un segnale

positivo. Ora le stesse tutele vanno estese agli appalti del settore privato”.