Attualità a cura di Maurizio Donini

L’Estonia lancia il primo visto per Nomadi Digitali

La pandemia ha portato all’esplosione del fenomeno dello smart-working, ma in realtà si è trattato
più di un “state a casa” che di un progetto strutturato, ci si è limitati a dare un pc, o concederela
possibilità di usare il proprio a fini aziendali, che di programmare un’attività lavorativa da remoto.
Ma per chi lavora sul web, e quindi non necessita di una sede fisica, le possibilità di usare
strumenti di lavoro evoluti era già esistente, e un paese leader nel campo del digitale, come
l’Estonia, ha lanciato il programma Digital Nomad Visa. I vantaggi non sono solo per i lavoratori,
l’Estonia, con il programma di e-Residency, aveva già attirato 70 mila persone, e ha fatto
guadagnare allo Stato 41 milioni di euro dal 2014, da qui all’evoluzione verso il visto per nomadi
digitali il passo è stato breve e logico.
Si tratta un visto che permetterà ai lavoratori online di vivere e lavorare nel paese Baltico anche se
il datore di lavoro o la loro azienda sono registrati all’estero, ricordiamoci che recarsi in un paese
estero, anche se europeo, non consente automaticamente di lavorarvi fisicamente. Tale possibilità
esiste nella Repubblica Ceca, che offre una ‘business visa’ per lavoratori indipendenti di oltre 90
giorni; così come in Germania, che permette di rimanere nel paese dai 3 mesi in su, e anche il
Portogallo concede residenze a lungo termine per chi lavora autonomamente. Anche la Georgia
consente ai lavoratori autonomi stranieri il diritto di rimanere nel Paese per almeno sei mesi, Il
permesso concesso da Tallinn, garantisce la possibilità di rimanere per un anno, ma, essendo
l’Estonia dentro Schengen, offre anche la possibilità di viaggiare negli altri paesi membri
dell’Unione per 90 giorni. Il rilascio del visto non è automatico, ma sottoposto a un check da parte
delle autorità estoni. Si può inoltrare domanda, ovviamente in formato digitale, collegandosi al
sito: https://www.e-resident.gov.ee/nomadvisa
Se poi l’Estonia appare troppo “scontata”, si può optare per destinazioni più esotiche come le
Barbados, dove, con uno speciale Welcome Stamp, è possibile lavorare per 12 mesi godendosi il
mare caraibico: “Siamo consapevoli che sempre più persone lavorano da remoto, spesso in
condizioni di stress, con poche opportunità di vacanza. Con il nostro Barbados Welcome Stamp da
12 mesi, si ha un visto che consente di trasferirsi e lavorare da una delle più amate destinazioni
turistiche nel mondo”, ha dichiarato il primo ministro Mia Amor Mottley.
MAURIZIO DONINI