Attualità a cura di Maurizio Donini

CUE Cielo Unico Europeo

L’iniziativa Cielo Unico Europeo (CUE o SES) fu lanciata nel 1999 per migliorare il coordinamento,
rendere più efficiente il settore dell’aviazione e garantire voli più brevi, più veloci e più ecologici. in
un periodo contrassegnato dal crescente numero dei voli e dai conseguenti ritardi nella
navigazione aerea, Il Parlamento Europeo sostiene la necessità di una riforma delle norme sul CUE
per contribuire a un aumento in termini di sicurezza ed efficienza e consentire una riduzione di
emissioni e costi.
Al momento, le compagnie aeree spesso non volano direttamente dal punto di partenza alla
destinazione, questo può accadere per evitare zone tariffarie più elevate, zone militari o condizioni
meteorologiche avverse. In tal senso, i voli più lunghi si traducono in un aumento di emissioni e
inoltre, la frammentazione può generare ritardi dovuti alla mancanza di coordinamento. La
proposta degli eurodeputati renderebbe le regole più adatte ai mercati in evoluzione, al nuovo
contesto digitale e al Green Deal, contribuendo a ridurre le emissioni aeree fino al 10%, evitando
lunghe rotte e promuovendo tecnologie più ecologiche. Infine, per promuovere la concorrenza
nello spazio aereo, i deputati suggeriscono che la scelta dei fornitori di servizi di traffico aereo
avvenga attraverso gare d’appalto. La stessa logica si applicherebbe agli altri servizi di navigazione
aerea, come i servizi di comunicazione o quelli meteorologici.
Le attuali regole relative al Cielo unico europeo, risalgono al 2009, in seguito la Commissione ha
proposto una revisione nel 2013 che è stata adottata dal Parlamento nel 2014. Tuttavia, a seguito
del mancato accordo con il Consiglio, la Commissione ha proposto un aggiornamento in linea con il
Green Deal europeo nel 2020. Il 17 giugno 2021, la commissione parlamentare per i trasporti e il
turismo, ha rivisto il suo mandato negoziale per la riforma del Cielo unico europeo, adottando
l’estensione del mandato dell’Agenzia dell’Unione europea per la sicurezza aerea, per consentirgli
di agire in qualità di organo di valutazione delle prestazioni. Il mandato negoziale sulla riforma
delle regole del Cielo unico europeo è stato ora adottato dalla commissione trasporti e turismo
con 39 voti favorevoli, 7 contrari e 2 astensioni. La proposta scaturita dagli eurodeputati della
commissione per i trasporti, tende a ridurre la frammentazione nella gestione dello spazio aereo
europeo e ottimizzare le rotte di volo, ovvero avere più voli diretti. Si potrebbe razionalizzare il
sistema di gestione dello spazio aereo europeo istituendo autorità nazionali di vigilanza (NSA)
indipendenti, responsabili del rilascio di licenze economiche per l’esercizio ai fornitori di servizi di
navigazione aerea e agli operatori aeroportuali, nonché all’attuazione di piani prestazionali di
gestione dello spazio aereo, che saranno stabiliti dal nuovo Performance Review Body, che opera
sotto gli auspici dell’Agenzia europea per la sicurezza dell’aviazione (EASA). Poiché i deputati
vogliono una maggiore concorrenza tra i controllori del traffico aereo, suggeriscono che uno o un
gruppo di Stati membri dovrebbe scegliere i fornitori di servizi di traffico aereo attraverso una gara
d’appalto, a meno che ciò non comporti inefficienza in termini di costi, perdite operative,
climatiche o ambientali o inferiori condizioni di lavoro. La stessa logica si applicherebbe nella
scelta di altri servizi di navigazione aerea, come i servizi di comunicazione, di informazione
meteorologica o aeronautica.
Il relatore del PE Marian-Jean Marinescu (PPE, RO) ha dichiarato: “L’attuale architettura dello
spazio aereo europeo è costruita secondo i confini nazionali. Questo nazionalismo dell’aviazione
significa voli più lunghi, più ritardi, costi aggiuntivi per i passeggeri, maggiori emissioni e più
inquinamento. Con un vero cielo unico europeo e un sistema europeo di gestione dell’aria unificato,
creeremmo una nuova architettura dello spazio aereo basata non sui confini ma sull’efficienza.

Purtroppo, la posizione adottata di recente dal Consiglio si basa su preoccupazioni nazionali.
Pertanto, esortiamo gli Stati membri a volare alto, in modo da poter finalmente affrontare i
problemi di costi, frammentazione ed emissioni che affliggono l’aviazione europea”.
Il relatore sulle regole dell’EASA, Bogusław Liberadzki (S&D, PL), ha aggiunto: “Crediamo
fermamente che il Cielo unico europeo dovrebbe essere implementato rapidamente per portare
standard e procedure europei più comuni tra gli Stati membri. Dopo la crisi del COVID-19, siamo
pronti per aumentare l’efficienza economica e ambientale dell’aviazione europea”.

MAURIZIO DONINI