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Il nuovo Decreto? “Risorse insufficienti. Serve un vero sostegno” Confartigianato AN-PU: “Molte imprese rimarranno fuori dai contributi”

“Il Decreto Sostegni lascerà fuori numerose imprese, che non riusciranno ad avere contributi”. E’ l’allarme lanciato da Confartigianato Ancona – Pesaro e Urbino, che lamenta l’insufficienza delle misure varate dal Governo Draghi per il sostegno al lavoro, in una situazione di assoluta emergenza. “Forse non c’è una reale percezione delle sofferenze economiche che le nostre imprese stanno affrontando – spiegano il Presidente Graziano Sabbatini e il Segretario Marco Pierpaoli – i contributi ammontano a soli 11 miliardi su 32: un plafond insufficiente, considerata la platea delle aziende coinvolte. I contributi previsti sono troppo bassi: non basteranno a recuperare i costi fissi sostenuti per mesi di inattività forzata a causa dei vari decreti. Di positivo c’è il superamento dei Codici Ateco, da noi proposto – sottolinea Pierpaoli – ma il meccanismo e le risorse individuate non ci lasciano soddisfatti. Peraltro, alcune categorie sono state completamente abbandonate, come il settore della somministrazione”.
“Tutti i comparti maggiormente colpiti dalla crisi si aspettavano decisamente di più”, conferma Sabbatini. “Di certo moltissime micro, piccole e medie imprese non riusciranno a ottenere alcun contributo, dato che è stato deciso di imporre un calo di fatturato del 30% tra 2019 e 2020. I ristori, invece, dovevano a nostro avviso coprire le aziende secondo il criterio della gravità delle loro perdite. Per di più, le imprese con cali appena inferiori al 30% restano fuori in toto dalle misure di sostegno: manca una proporzionalità rispetto alle fasce appena sotto la soglia del 30%”.
“Le attività economiche, rispetto a questi criteri, non si sentono tutelate né protette. In sostanza, siamo di fronte a un nuovo Decreto – sintetizza Pierpaoli – ma le problematiche rimangono quelle vecchie. Non vengono tenuti in considerazione i costi fissi che le imprese si vedono costrette a sostenere nonostante sia stato chiesto loro di stare chiuse. Questi importi andavano sostenuti, è qui che il Decreto Sostegni avrebbe dovuto davvero sostenere gli imprenditori”.   “In caso di aziende con incidenza dei costi fissi/costi totali elevati – proseguono Sabbatini e Pierpaoli – il calo del fatturato, seppur inferiore al 30%, può nascondere invece perdite importanti ed escludere imprese altrettanti meritevoli di sostegno. Pensiamo ad esempio a categorie come il Benessere, il comparto Alimentare e settori che hanno punti di vendita al dettaglio con costi fissi di locazione e costi aumentati per sanificazione. Una equilibrata soluzione – propone Pierpaoli –  potrebbe essere quella di indennizzate tutte le imprese e tutti i settori ampliando gli scaglioni e tarando la percentuale del contributo in maniera inversamente proporzionale alla riduzione del fatturato”.
Un aspetto positivo del Decreto Sostegni, secondo Confartigianato, è invece l’introduzione dell’uniemens-cig, se e nella misura in cui comporterà una semplificazione delle attuali modalità di rendicontazione degli ammortizzatori sociali e una maggiore celerità nella liquidazione degli stessi. Importante anche l’ulteriore proroga della deroga alle causali al contratto a tempo determinato, intervento che conferma la non rispondenza delle causali previste dalla normativa in materia di contratti a termine all’attuale contesto economico, e la necessità di pervenire ad una loro definitiva abrogazione, per dare sostegno e impulso al mercato del lavoro. Scorrendo in maniera puntuale il testo del Decreto, bene “la possibilità di prevedere bonus per affitti di locazione e l’esenzione Tosap e Cosap per il 2021 – proseguono Sabbatini e Pierpaoli – ma è troppo poco: torniamo a ribadire l’urgenza di un anno bianco della tassazione e di sostegni concreti alle nostre imprese”.