Regione

Trasporto pubblico locale: Regione se ci sei, batti un colpo

Ci spiace costatare che la Regione Marche continua nella sua impassibilità in merito a diverse questioni importanti che come organizzazioni sindacali di categoria FILT CGIL – FIT CISL – UIL TRASPORTI – FAISA CISAL abbiamo segnalato più volte.

Vogliamo far presente che il 10 febbraio 2021, a seguito del grave incidente (tir contro bus a Osimo, ndr) causato proprio da questi motivi e che per miracolo non ha avuto conseguenze tragiche, abbiamo nuovamente segnalato per l’ennesima volta il problema relativo alle fermate, le quali, specialmente nelle tratte extraurbane non sono a norma, ed in alcuni casi pericolose per la sicurezza dei cittadini, degli utenti che aspettano il bus o che scendono da esso e dei lavoratori delle aziende di TPL. Risposta? A tutt’oggi non ancora pervenuta.
Per noi la sicurezza, le norme e del codice della strada sono fondamentali e vanno rispettate e garantite, e quindi riteniamo che se ci sono le condizioni citate poco fa le fermate si fanno, altrimenti no. Forse però per qualcuno la sicurezza non è cosa importante. Altro tema è quello della pandemia che sta mettendo a dura prova tutti i cittadini, che ha portato a delle Ordinanze Regionali e a dei Decreti Legge, imponendo chiusure di scuole e misure di prevenzione. Per il nostro settore ha comportato delle riduzioni di servizio anche importanti in alcuni casi costringendo delle aziende al ricorso alla cassa integrazione: anche su questo tema abbiamo chiesto un incontro urgente il 3 marzo scorso, con l’intento di affrontare al meglio la
situazione portare il nostro contributo, ma ad oggi nessuno si è fatto sentire. Forse i lavoratori del trasporto pubblico locale, del noleggio e degli scuolabus non sono d’interesse di questa amministrazione regionale?

Capiamo perfettamente la grande difficoltà in cui questa amministrazione regionale si trova, e che vede il nostro territorio regionale un dei più colpiti d’Italia dagli effetti nefasti del virus: non può però essere sempre un alibi per non affrontare tutte le altre problematiche, tra cui quelle del TPL che, sono comunque strettamente connesse agli effetti del Covid. Capiamo e siamo pazienti, ma come dice quel vecchio adagio “la pazienza ha un limite”: ecco, quel limite lo abbiamo superato.