Notizie in Evidenza

Cellini, Figc Marche: “Conti in ordine e movimento in crescita, faremo ripartire il calcio lavorando con le società”

Circa 500 società sportive, 1 calciatore ogni 35 abitante. Un bilancio in positivo, frutto di gestioni oculate, che consente ora di essere vicino alle società in questo momento di difficoltà. Parte da un record nazionale il bilancio di mandato di Paolo Cellini, presidente in scadenza della Figc Marche, impegnato negli ultimi mesi nel gestire la difficile situazione del calcio a tempi del Covid, all’interno di un quadriennio iniziato con il terremoto del Centro Italia. Quattro anni durissimi all’interno di un percorso avviato nel 1996, che negli anni è cresciuto e che oggi viaggia con numeri analoghi a regioni ben più grandi e popolose. “Cosa abbiamo fatto in questi anni? Credo che i numeri siano la miglior risposta – ha spiegato il presidente Cellini – Il biglietto da visita del nostro Comitato è nel report che ogni anno la Figc realizza sulle varie realtà regionali. In quelle statistiche le Marche sono ai vertici. Come attività dilettanti e giovanili viaggiamo con gli stessi numeri di regioni che come superficie e abitanti sono il doppio di noi come Piemonte, Toscana e Sicilia. Un risultato che deve essere preso come orgoglio da tutti coloro, società per prime, che sono coinvolti”. Si chiude un mandato ma il pensiero è già orientato verso un futuro tutto da decifrare e programmare. Il calcio a tempi del Covid. Dei campionati sorpresi dalla pandemia, dell’attività sospesa, dalle restrizioni adottate dal Governo nazionale per limitare i contagi, delle difficoltà delle società sportive investite da una crisi senza precedenti. “Con buonsenso – ha aggiunto Cellini – si è deciso di ridimensionare gli organici e questo ci consente di ripartire cercando di evitare il congelamento dell’attività come la scorsa stagione. Quando? Ripartiremo facendo riferimento alle norme generali che arriveranno da Roma ma nulla potrà essere programmato senza il loro consenso. La linea è quella che abbiamo adottato dall’inizio di questa avventura: il dialogo con le società”. Confronto che, prevede Cellini, dovrà proseguire ed essere intensificato in futuro. “Occorre mantenere – ha sottolineato il presidente – la centralità delle società come riferimento dell’attività del Comitato. Confronto che proseguirà anche potenziando un organo come la Consulta, aprendone la presenza di rappresentanti della società e ampliandone i campi di interessi alle tematiche del Covid, fiscalità, pratiche di finanziamento, rapporti istituzionali e con le strutture federali. Un altro punto recepito dal confronto con le società, sarà una maggiore attenzione all’attività giovanile in generale, per promuoverla e qualificarla”.

Giorgio Moretti