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Il senatore e geologo Coltorti del M5S: “La viaria a nord di Ancona attraverso due frane con rischio molto elevato”

L’uscita a Nord della città dorica, in programma nel decreto semplificazioni del Governo, andrebbe ad attraversare due frane gigantesche di Ancona, in un luogo dove nel
1982 si creò un gradino di circa due metri. Proprio in questo tratto sarebbe previsto un viadotto e una galleria. Se da una parte il premier Conte e il
Ministro delle infrastrutture Paola De Micheli danno l’ok al pacchetto opere anche per la città di Ancona, dall’altra il senatore del Movimento 5 Stelle ed esperto geologo
Mauro Coltorti continua a puntualizzare l’elevato rischio: “Le frane costituiscono dei vincoli alla realizzazione delle opere che sarebbe bene si imparasse ad evitare”. Nel Pai
(Piano di Asseto Idrogeologico), stilato dalla stessa Regione Marche e che ha valore di norma, il tratto nei pressi dell’area Bartoletti ed il crinale adiacente è indicato con la
sigla R4. Si tratta di rischio molto elevato, per persone, edifici, infrastrutture e patrimonio ambientale”. Quest’opera dunque potrebbe essere per sua natura compromessa
in qualsiasi momento. E nonostante l’annuncio dei giorni scorsi, via Facebook, del primo cittadino Valeria Mancinelli rende orgogliosa la città che dopo 10 anni sblocca il
progetto per la realizzazione di una viabilità nevralgica, dall’altra i rischi sono molti e la riattivazione della frana di Ancona potrebbe seriamente compromettere sia la strada
che la ferrovia, mentre quella a Sud dell’ospedale potrebbe compromettere la stessa struttura ospedaliera, che ad oggi è la principale della Regione Marche. Il “Campo
minato” risulterebbe dunque molto rischioso non solo per le per le infrastrutture e il patrimonio ambientale, ma anche per le persone stesse.
Paola Pieroni