Attualità a cura di Maurizio Donini

Decadence – intervista al fondatore Carlo Valentine

Ciao Carlo e grazie della gentilissima disponibilità, sul Decadence se ne dicono e se ne scrivono
tante, spero sia l’occasione per fare chiarezza su questo bellissimo movimento. Come prima cosa
ti chiederei di spiegare cosa è esattamente il Decadence dal punto di vista culturale?
Più che una cultura direi che è un contenitore di tante sub-culture, che potrebbero essere il fetish
piuttosto che il dark, ma anche gothic e industrial, o la techno. Abbracciamo quindi tutti questi
movimenti musicali, ma grande importanza diamo a tutte le sfumature sociali, ad esempio tutto
l’universo transgender. Tolleranza, libertà di espressione e rispetto sono valori fondamentali per il
Decandence.
Ora nel 2020 il Decadence festeggia 15 anni di vita, come decidesti di fondare questa entità?
Io venivo da altri movimenti underground, in questo caso dai rave, contemporaneamente amavo
molto la musica gotica, seguendone le tracce in giro per l’Europa, da Berlino a Essen. Arrivato a un
certo punto decisi di creare qualcosa di diverso, che fosse più del clubbing, ma non come un rave.
La prima sede fu in un locale di via Riva Reno, per poi arrivare a sedi sempre più prestigiose
come quelle di adesso, dal Red di Bologna a ville prestigiose.
Sì, esatto, in via Riva Reno il locale non era poi così piccolo, ora usufruiamo di questi bellissimi
spazi, arrivando anche a coprire sedi enormi a Berlino e Londra.
Come in tutte le manifestazioni che si evolvono, come le band di culto per esempio, c’è anche
adesso chi si lamenta che il Decadence si sarebbe ‘imborghesito’, con tanta, troppa gente.
Invece di gioire per il successo mi pare ci si perda in malinconie, tu cosa ne pensi di queste
critiche?
Ma guarda, ci sono sempre state, persino dopo il primo anno, come dicevi in ogni format ci sono
queste lamentele che ne accompagnano la crescita. Queste cose sono fisiologiche, il che non vuole
dire sia diventato un fenomeno mainstream Aggiungo che in realtà abbiamo sempre più gente che
poi si appassiona a un settore piuttosto che a un altro, dipendo poi dalle location che scegliamo. In
Veneto troviamo tanti partecipanti gothic, a Berlino troviamo gli interessati alla old school, a
Bologna preferiscono il fetish, il luogo influisce molto sulla tipologia dei partecipanti. Conta che poi
non abbiamo mai fatto pubblicità o merchandising, non abbiamo interesse a fare entrare
chiunque, quindi queste accuse sono decisamente infondate.
Il Decadence è un contenitore che raccoglie non solo varie culture underground, ma ho visto che
ha tutta una serie di attività, da mostre d’arte e fotografia ai films.
Ricordo che siamo stati anche gli ideatori e creatori della rassegna Opera Sublime all’interno del
Cimitero Monumentale della Certosa, con il patrocinio del Comune di Bologna. Tre eventi in stile
gotico, ma in forma più classica, per sostenere una raccolta fondi a favore del Cimitero
Monumentale per la manutenzione.
Se uno va a cercare il Decadence in rete trova vari articoli di giornali, o anche di pseudo-
giornalisti infiltrati di nascosto, dove descrivono i vostri eventi come dei sabba satanici con ogni

forma di perversione (e qui ci sarebbe da discutere all’infinito sul termine). Possiamo sfatare
questo aspetto che qualcuno ha voluto portare in primo piano?
In 15 anni in realtà gli articoli di questo tipo sono stati molto pochi e da parte di alcune persone
interessate, cui sono poi seguite le doverose smentite. Chiunque può partecipare tranquillamente
al nostro evento senza temere nulla di male (risate). Siamo tutti persone normali, sia chi viene al
Decadence, come chi non partecipa, ogni persona ha i suoi gusti personali e i suoi feticci.
Prendiamo in affitto ville del 600 e continuano a darcele, quando veniamo via lasciamo tutto pulito
e in perfetto ordine, se così non fosse non continuerebbero a ospitarci negli stessi posti.
Cosa importante, per accedere è richiesto un dress-code particolare intonato all’evento, niente
jeans e t-shirt per capirci, cambia a seconda del tema?
No, perché il nostro pensiero è che il dress-code deve rappresentare la persona che lo indossa, se
sei un amante del gothic userai questo stile, o da dandy o altri che siano in simbiosi con la persona
che lo indossa e lo stile del Decadence.
Ribadendo, visto che ci sono anche dress-code particolarmente sexy, che questo non vuol dire
disponibilità o altro, come portare una mini-gonna, un abbigliamento spinto ha diritto
comunque al rispetto. Voi avete anche un servizio d’ordine che assicura ordine e sicurezza?
Certamente, siamo per la massima libertà di espressione e per la sicurezza delle ragazze, siamo in
Italia e certe cose sono insite nella cultura nostrana. Come dicevi basta una mini-gonna molto
corta a volte, ma noi badiamo che nessuno infastidisca o rechi disordine all’interno del Decadence.
Proprio per questo il dress-code è importante, capiamo subito se uno è un amante di uno dei generi
insiti nel nostro dna o solamente un curioso che vuole vedere, cerchiamo di evitare di fare entrare
questi ultimi. Qui mi riallaccio al discorso del numero dei partecipanti, il fatto di avere molta gente
che viene ci permette di evitare di fare entrare chiunque a prescindere.
Perfetto, vuoi aggiungere qualcosa di tuo?
Sì, che ho prodotto anche un film in dvd, tuttora in vendita su Amazon, PanPlayDecadence ha vinto
anche molti premi ed è stata una grande soddisfazione.
MAURIZIO DONINI
Il web: www.decadence.cc
Il social: https://www.facebook.com/groups/148898528475939/?fref=ts
Il film: http://www.panplaydecadence.com/ – Youtube: https://youtu.be/JoUNriMSqXU