Attualità a cura di Maurizio DoniniHome

I racconti del Venerdì – Verso Badlands

Bannon si aggirava nervosamente per le strade, vicoli bui, era uscito dalla finestra per non pagare
il conto, cadendo si era leggermente slogato una caviglia ed era claudicante. Rifletteva su come
fosse stato stupido, era scappato di casa con tutti i soldi, per poi perderli stupidamente, ora era
senza soldi e senza donne, cazzo! E senza soldi niente donne, e questa ultima cosa ora gli pareva
anche più urgente, continuava a rimuginare quando la vide scendere da un taxi. Lunghi capelli
biondi, fisico snello, la gonna si fermava sopra al ginocchio mostrando due gambe ben tornite, la
vide pagare la corsa, salutare il taxista e girarsi iniziando a percorrere il marciapiede. Lou sentì il
desiderio montargli dentro, la donna camminava svelta muovendosi con eleganza, il ticchettio dei
suoi tacchi era un richiamo erotico per l’uomo, il traffico era intenso, per strada ancora tanta
gente, non c’era possibilità di fare nulla e questo frustrava lo spirito di Bannon che malediva tutto
e tutti ad ogni passo, probabilmente si sarebbe infilata in qualche portone lussuoso con un
portiere ad aspettarla in livrea e tutto sarebbe finito lì.
Ma evidentemente era la sua serata dopo tanta sfortuna, la donna improvvisamente girò ad
angolo retto imboccando un vicoletto buio alla sua sinistra, Bannon rallentò un attimo per
insospettirla, poi la seguì guardandosi attorno. Lei camminava svelta ondeggiando sensualmente
sui tacchi, non pareva preoccupata dal fatto che il vicolo fosse buio e stretto, sicuramente era una
zona che conosceva e si riteneva al sicuro. Lou più la guardava muovere i fianchi, più sentiva
l’eccitazione trasformarsi in un ossessivo turgore, affrettò il passo per avvicinarsi.
Ad un certo punto lei dovette percepire la presenza dell’uomo alle sue spalle, girò la testa e lo
fissò velocemente, un lampo le balenò negli occhi, riportò lo sguardo in avanti e aumentò la
velocità. Bannon fece lo stesso, oramai erano lontani dalla zona trafficata, le stradine in cui erano
ora erano buie e deserte, la zona pareva quasi disabitata e sicuramente gli abitanti della zona
erano abituati a farsi gli affari loro. Lei quasi correva, lui le stava sempre più vicino continuando a
guardarsi intorno, c’era solo buio e silenzio, le mise una mano sulla spalla, il solo contatto con lei
gli fece vedere rosso. Sotto la presa dell’uomo la donna fu costretta a girarsi, i loro occhi si
incrociarono, il suo sguardo terrorizzato eccitò ancor più Bannon, lei aprì la bocca per urlare, ma
Lou la scaraventò per terra con uno spintone, facendola finire in mezzo ad un mucchio di sacchi di
rusco buttati alla rinfusa. Le si lanciò addosso, lei cercava di difendersi, ma Bannon era troppo
forte per lei, le fece saltare i bottoni del giacchino, la camicetta premeva sul seno, alla vista Lou
perse ogni controllo le prese i bordi dell’indumento con entrambe le mani lacerandola, sotto lei
aveva un balconcino nero di pizzo che faceva intravedere due seni sodi e ben torniti. Quello che
l’uomo non sapeva era che la donna aveva un dispositivo elettronico di richiesta aiuto dotato di
gps con una precisione di un paio di metri, che aveva usato quando aveva capito di essere seguita
con pessime intenzioni.
Lou aveva bloccato la donna con il peso del suo corpo riuscendo così a infilare le mani sotto la
gonna di lei, sentiva l’elastico dei suoi slip sotto le dita, mentre cercava di slacciarsi i pantaloni
pregustava già cosa sarebbe successo, quando all’improvviso si sentì tirare indietro, fu sollevato di
peso e scaraventato contro il muro, ricadde intontito. Pur non riuscendo più a comprendere cosa
stava succedendo, riuscì a vedere un uomo che copriva la donna e dopo averla presa sottobraccio
la accompagnava via da lì. Un uomo in uniforme torreggiava sopra di lui, pareva uscito da un

telefilm, nero e grosso maneggiava un pesante sfollagente tra le mani e pare deciso ad usarlo. Vide
che lo alzava sopra di lui e si riparò istintivamente con un braccio aspettando il colpo, quando vide
l’energumeno fare un’espressione di dolore e poi afflosciarsi all’improvviso. Dietro di lui apparve
un uomo sorridente, questo si rivolse a lui dicendo “odio i poliziotti di questa merdosa città,
andiamo prima che ne arrivino altri”, aggiunse porgendogli la mano per aiutarlo a tirarsi in piedi.
Lou allungò la sua pronunciando “Mi chiamo Lou Bannon, e grazie di tutto. Dove andiamo
adesso?”, chiese incerto.
“Giorgio Mello”, rispose l’altro uomo, “vieni con me, dove sto andando ci sarà sicuramente lavoro
anche per te, ci stanno aspettando a Badlands”, concluse girandosi e iniziando a correre dalla
parte opposta verso cui era andato l’altro poliziotto con la donna salvata.
MAURIZIO DONINI