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CNA Terr.le Fermo: fattura elettronica, chi si muove oggi è in ritardo

Fatturazione elettronica: chi si muove adesso è in forte ritardo. E senza dubbio i problemi di natura
tecnica riscontrati nei primissimi giorni del 2019 non hanno contribuito a sedare gli animi agitati delle
partite Iva che hanno messo mano al nuovo sistema di gestione del ciclo attivo e passivo delle fatture.
Sono state giornate complesse e di grande confusione, quindi la CNA Territoriale di Fermo, con i suoi
professionisti al lavoro per affiancare le imprese in questa fase, chiarisce alcuni punti fondamentali:
“Anzitutto partiamo dall’identificare chi è tenuto alla fatturazione elettronica”, esordisce il Direttore
Generale Alessandro Migliore “cioè tutti i soggetti con partiva Iva residenti o stabiliti in Italia, ad
esclusione di chi rientra nei regimi di vantaggio e forfettario, i piccoli produttori agricoli e le
associazioni. Dal 1° gennaio l’obbligo riguarda la cessione di beni o la prestazione di servizi
effettuate tra due partite Iva e tra un operatore Iva e un consumatore finale, come un privato
cittadino”. Per le fatture elettroniche emesse verso le Pubbliche Amministrazioni, restano valide le
regole tecniche già in vigore.
Chiarito questo, passiamo alla dotazione tecnica minima, visto che il provvedimento contenuto nella
Legge di Bilancio prevede predisposizione, trasmissione, ricezione e conservazione delle fatture solo
in maniera digitale: “La fattura va redatta utilizzando pc, tablet o smartphone – spiega Migliore – e
per farlo è indispensabile dotarsi di un software che ne consenta la compilazione nel formato XML.
Questo non è un dettaglio da poco: la fattura predisposta e inviata in un formato diverso è
considerata come non emessa, e prevede sanzioni, oltre all’impossibilità di detrazione dell’Iva a
carico del cliente”.
Altro dettaglio da conoscere è il codice destinatario: “E’ un codice di 7 cifre alfanumerico che
rappresenta l’indirizzo telematico al quale viene consegnata la fattura dal Sistema Di Interscambio,
piattaforma che smista le fatture. E’ importante conoscere il proprio codice e comunicarlo ai
fornitori – sottolinea Migliore – e viceversa sapere quello dei clienti, per poter compilare
correttamente il campo relativo in fattura”.
Una volta che il file della fattura è stato trasmesso al Sistema Di Interscambio, quest’ultimo esegue
dei controlli sugli estremi del fornitore e del cliente, numero e data della fattura, verifica che siano
presenti natura, qualità, quantità del bene o servizio, l’imponibile, l’aliquota e l’Iva, il codice
destinatario, in sostanza che tutti i campi risultino compilato: il SdI ha fino a 5 giorni per individuare
eventuali errori e spedire una ricevuta di consegna o di scarto.
“Ricordiamo che le fatture cartacee non hanno più alcun valore fiscale, anche perché la
conservazione prevista è solo quella digitale, possibile attraverso le possibilità messe a disposizione
dall’Agenzia delle Entrate oppure dai software gestionali, e l’archiviazione è obbligatoria per 10
anni”. “E’ chiaro – conclude il Direttore della CNA di Fermo – che organizzarsi solo ora pone una
serie di problematiche da risolvere in breve tempo: tuttavia i primi sei mesi del 2019 sono considerati
periodo di prova nel quale non saranno comminate sanzioni, mentre da luglio le cose cambieranno
decisamente”.
Fermo, 11 gennaio 2019 L’Ufficio Stampa