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Marcozzi su Ospedale di Amandola

e22ku5bqPresentazioni, progetti, promesse. Ora, però, l’Amministrazione regionale ci dica anche i
precisi tempi di intervento e il crono-programma sul nuovo ospedale di Amandola e anche
come pensa di intervenire nel frattempo per colmare le lacune sanitarie che affliggono la
sanità di Amandola e della zona montana, a partire dal personale e dalle procedure legate
alla Rsa. Questo ho chiesto con interrogazione consiliare, un atto che valga anche come
preciso impegno dal parte della Regione.
L’ospedale Vittorio Emanuele II di Amandola, chiuso subito dopo il terremoto dell’agosto
2016, ha, infatti, riportato danni interni e strutturali. Questo ospedale, al centro della
comunità montana dei Sibillini, ha un bacino di utenza di circa 20.000 abitanti per un
territorio di oltre 700 kmq di tre province. Ma la politica, soprattutto dalla Regione, non ha
dato alcuna risposta al diritto alla salute rivendicato dalla popolazione e dagli 11 sindaci
della comunità montana.
La Regione, che non ha realizzato nè un vero ospedale di campo né tanto meno un pronto
soccorso di primo livello, dal canto suo ha, invece, deciso di realizzare un nuovo ospedale.
Nel frattempo i ritardi accumulati hanno portato alla disperazione cittadini e utenti. Le
strutture ospedaliere dovevano avere una corsia prioritaria che, però, non è ancora stata
attivata. Dunque? Un’unica certezza per il momento: i cittadini passeranno un altro inverno,
come quello 2016, costretti ad assistere alle morti silenziose. Al posto dell’ospedale sono
stati realizzate altre strutture, e comunque a carico del Comune. Il pronto soccorso di primo
livello, l’unico che può salvare la vita dei pazienti, resta una baracca sprovvista anche di
personale sanitario. Infatti non esiste più il personale sanitario del vecchio Ospedale tra
trasferimenti e pensionamenti. Il personale paramedico, invece, è stato spalmato nelle
strutture della costa. Dell’ospedale di Amandola resta solo un primario e uno sparuto
numero di medici che a turno partono da Fermo per Amandola. Sussiste un turno di pochi
medici, soprattutto sprovvisti dei mezzi necessari per far fronte all’emergenza. Dal primo
Novembre, grazie all’intervento e ai lavori sostenuti economicamente dal Comune, sono
stati riaperti dei locali con la riattivazione della Tac e Radiologia. Nonostante ciò c’è
mancanza di personale specifico e alcuni turni, come nel caso della reperibilità, non
riescono ancora ad essere coperti. Il Comune di Amandola si sta organizzando per la
concessione di locali necessari al ritorno, fondamentale, in Amandola della Rsa. Ma non
sono state ancora avviate le procedure burocratiche. Aspettiamo delle risposte con i fatti.
17/11/2017

Il Capogruppo FI
CONSIGLIO REGIONALE DELLE MARCHE
Jessica Marcozzi