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Cassa integrazione Marche

Worker holding his helmetStraordinaria +51,55%, stabile la CIG Ordinaria; colpiti soprattutto i

settori metalmeccanico e calzaturiero

Gravissima situazione per i lavoratori delle imprese fino a 5 dipendenti

Nel 2016, le ore di CIG nelle Marche ammontano a quasi 32 milioni: 8,5 milioni la Cig ordinaria, 17,5 milioni

la Cig straordinaria e 5,8 milioni la Cig in deroga che, con i tre soli mesi concessi dal Governo, arriva al

capolinea e non è già più disponibile dal 2017.

Raffrontando i dati del 2016 con quelli dell’anno precedente, complessivamente si registra una

diminuzione del 7,47%, con un incremento molto marcato delle ore richieste ed autorizzate di Cig

straordinaria (+51,55%), una leggera diminuzione della CIG ordinaria (-3,55%) ed un calo più marcato

della CIG in deroga (-41,51%) dovuta alla riduzione della misura decisa dal governo e passata dagli 11

mesi di durata massima del 2014, ai 5 mesi del 2015 e ai soli 3 mesi del 2016.

Cig ordinaria : nei principali settori produttivi l’utilizzo dello strumento non subisce particolari oscillazioni,

eccezion fatta per i settori della moda che vedono un aumento significativo: +58% nel tessile, +42%

nell’abbigliamento, e +19% nel calzaturiero.

Cig straordinaria: complessivamente, nel 2016, subisce un aumento importante del 51%, dopo la piccola

flessione del 2015. E’ un dato allarmante che segnala con evidenza uno stato di crisi profonda e

permanente in tutti i settori manifatturieri che sostengono l’economia regionale.

Particolarmente importante è l’aumento nei settori della meccanica che in un solo anno passa da 4,2

milioni di ore autorizzate a 10,6 milioni (+151%).

Anche nel settore calzaturiero aumenta del 75% passando da 991mila ore del 2015 a 1,7 milioni del 2016.

In netta diminuzione, l’utilizzo nei settori del legno, dell’industria alimentare, in lieve diminuzione nella

chimica-gomma plastica, nella carta e nell’abbigliamento.

Osserva Giuseppe Santarelli, segretario regionale Cgil: Questi dati, insieme a quelli sull’occupazione,

confermano che la crisi nelle Marche, soprattutto in alcuni settori, non si arresta. La frenata dovuta alla

mancata creazione di nuovi posti di lavoro nel 2016, con la fine degli incentivi sui contratti a tutele crescenti

e il perdurare dell’utilizzo degli strumenti straordinari per fronteggiare la crisi, assume proporzioni

preoccupanti. Tutto ciò lascia presagire una nuova ondata di licenziamenti collettivi in caso di mancata

ripresa di molte aziende strutturate. Licenziamenti che non sarà facile fronteggiare a causa del taglio delle

misure di ammortizzazione sociale avvenuto con il Jobs act e con l’abolizione della mobilità.

Per Santarelli, il recente confronto unitario con il Ministro del lavoro, ha avuto come oggetto questi temi,

inoltre c’è un problema gravissimo che riguarda la miriade di piccolissime imprese della nostra regione,

fino a 5 dipendenti, che si trovano in una situazione vergognosa, senza nessuna copertura a causa della

cancellazione della Cig in deroga”