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L’Inutilità delle Prefetture

prefetturaCome ha dimostrato ampiamente la tragedia del Rigopiano di burocrazia si può morire, anzi in questo Paese è molto facile incorrere in problemi, se a risolverli dovesse essere la burocrazia. Senza voler assegnare responsabilità, ruolo che non ci compete, registriamo ancora una volta l’inutilità di certe sovrastrutture statali, di certe bardature burocratiche. Le  Prefetture ad esempio non sono neppure citate, al pari dei Prefetti nella carta fondamentale della repubblica, la Costituzione. Sono rimaste al pari dei Prefetti nel nostro ordinamento dopo il fascismo con lo scopo di coordinare gli uffici periferici dello Stato e rappresentare il Governo. Le riforme, tutte nessuna esclusa, definite a parole federaliste, non ha intaccato l’ordinamento prefettizio, con il corredo di timbri, autorizzazioni, divieti, controlli, produzione di mole di documenti, scioglimenti di consigli comunali e provinciali o il ruolo di supplenza di Comuni e Provincie inadempienti o ancora in caso di calamità naturali o esigenze di ordine pubblico. Da un lato come potete ben capire un forte potere di ingerenza e intromissione nelle procedure di assemblee e governi locali, mentre dall’altro si assiste spesso all’assenza di ruolo, cadendo in sistema arbitrario e poco trasparente. Ad aggiungere sassolini nell’ingranaggio mai fluido è stata negli ultimi tempi la legge Delrio, nell’abrogare le Provincie elettive , sostituendole con organismi di secondo grado o come nelle grandi citta creando le Città Metropolitane. Da un lato quindi aree vaste gestite da consiglieri comunai e sindaci eletti in seconda istanza, dall’altro organismi privi come i primi delle necessarie dotazioni economiche, di gran parte del personale transitato, convinti dell’abolizione delle provincie con il referendum, ad altre amministrazioni. L’abrogazione di fatto della legge Delrio con l referendum del 4 Dicembre ha scatenato di fatto la tempesta perfetta, ad un sistema istituzionale frazionato, debole, incapace di decisioni rapide ed efficaci, dotato di mezzi e poteri reali. Il premier Gentiloni per venire a capo del marasma, dopo i gravi ritardi negli interventi in Abruzzo e Marche, nei forti ritardi nel piano di sgombero macerie del sisma e nell’arrivo dei moduli abitativi o casette, aveva pensato bene ad una riforma della Protezione Civile, subito stoppata dai sodali di Renzi, timorosi di far perdere peso al loro commissario Errani. La politica! Allora sarebbe stato utile, anzi è ancora utile interrogarsi sull’utilità dei prefetti e delle Prefetture in un’ottica di razionalizzazione e di responsabilizzazione di centri di potere ben individuati e ben dotati di efficacia operativa. Ci sarà mai qualcuno in grado di fare piazza pulita una volta per tutte? Semplificare al massimo, Comune, Regione e uno Stato vero che faccia la sua parte con serietà, sobrietà ed equanimità?

ARES