Da Infolampo: Le pensioni – Aree interne
Maratona pensioni 2: nuove tappe verso il traguardo
Ivan Pedretti, Spi Cgil: «È arrivato il momento della chiarezza e della verità su quanti soldi il governo è
effettivamente disposto a mettere in campo e sulle misure che intende adottare».
Slitta alla prossima settimana l’incontro tra Governo e sindacati per discutere il tema delle pensioni.
Cambia quindi l’agenda, fissata inizialmente per i giorni’ 6, 7, 12 settembre. Il prossimo 12 settembre è
stato convocato il tavolo tecnico, mentre si attendono conferme per l’incontro del 21 settembre, quando
dovrebbe tenersi il tavolo politico che concluderà la fase di confronto. Le ipotesi allo studio sono ormai
note. Per i pensionandi si parla di misure sui precoci, sui lavori
usuranti, sulle ricongiunzioni onerose e sull’anticipo
pensionistico. Per i pensionati di aumento della platea dei
beneficiari della quattordicesima, dell’equiparazione totale
della no tax area a quella dei lavoratori dipendenti e della
revisione dei meccanismi di rivalutazione delle pensioni.
Ieri, intanto, sulle pagine del sito web huffingtsonpost.it, è
intervenuto il Segretario generale dello Spi Cgil Ivan Pedretti.
«Con il governo – scrive Pedretti – ci siamo lasciati a fine
luglio con la grande incognita delle risorse, su cui abbiamo
registrato un generico impegno del Ministro Poletti affinché
siano “rivelanti”. Nel mese di agosto il dibattito si è infuocato
intorno a questo tema. C’è chi ha detto che i soldi da destinare
non sarebbero più di un miliardo e chi invece ha ne ha
ipotizzati due».
«Ogni qualvolta si parla di pensioni – continua il Segretario generale dello Spi Cgil – c’è sempre una
grande confusione e il balletto agostano sulle cifre non ha di certo aiutato a fare chiarezza. Così come non
aiuta il tema delle pensioni minime, veicolato con una certa insistenza sui giornali nelle ultime settimane.
Intervenire sulle quattordicesime e sulla no tax area servirebbe infatti a dare delle risposte ad una platea
molto significativa di pensionati, tenendo oltretutto in considerazione quanti contributi hanno
effettivamente versato nella loro carriera lavorativa. Un intervento a pioggia sulle minime, invece,
ridurrebbe la platea degli interessati e arriverebbe a chiunque senza alcuna distinzione, con un notevole
esborso di risorse.
«È per questo – conclude Pedretti – che ritengo sia arrivato il momento della chiarezza e della verità. Su
quanti soldi il governo è effettivamente disposto a mettere in campo e sulle misure che intende adottare. Il
lavoro svolto in questi mesi ai vari tavoli di confronto è stato serio ed importante. Ma non possiamo
continuare a parlarci senza che poi questo confronto sfoci in qualcosa di concreto, in una proposta
tangibile e in un impegno preciso che il governo si assume nei confronti di milioni di persone in
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Una questione di democrazia
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Aree interne e servizi. La coesione territoriale come
criterio dello sviluppo sostenibile E-mail
Il tema delle aree interne pone una serie di problemi di carattere economico-sociale, in grado di incidere
sulla qualità della vita delle popolazioni ivi residenti. Questi problemi sono direttamente collegati al
tema dello spopolamento, che ne è al contempo conseguenza e causa, poiché in epoca di contenimento
della spesa pubblica, l’offerta di servizi pubblici è spesso modulata sul dato numerico degli utenti di
riferimento. Affrontare il tema dei servizi delle aree interne è dunque un aspetto essenziale di qualsiasi
strategia che intenda arginare il processo di spopolamento delle aree stesse.
di Luisa Corazza, Ruggiero Di Pace
I servizi delle aree interne. Criticità e soluzioni innovative.
Per il raggiungimento degli obiettivi posti dalla Strategia nazionale sulle aree interne è essenziale lo
sviluppo razionale ed efficiente dei servizi nelle aree a c.d. domanda debole. Nella sostanza occorre
creare adeguati strumenti per superare l’inevitabile fossato che rende non appetibile l’area interna.
L’attenzione delle politiche di sviluppo delle reti di servizi in generale deve essere rivolta non solo ed
esclusivamente alle grandi reti ma anche a quelle che si possono definire le micro reti per evitare che la
perifericità delle aree interne si tramuti in assoluta marginalità.
Tale tema può essere declinato con riferimento a tutte le categorie di servizi che gli enti pubblici devono
assicurare sul territorio: infrastrutture, trasporti, energia, digitalizzazione, servizi socio sanitari, servizi
giudiziari, scuola e offerta di istruzione.
Ognuno di questi temi può costituire ambito di specifica ricerca che deve tendere ad analizzare le criticità
territoriali e proporre soluzioni innovative per l’effettivo miglioramento delle condizioni di vita in questi
territori. Di seguito verranno illustrate alcune proposte di ricerca applicata, da declinare in una politica di
razionalizzazione e sviluppo dei servizi delle aree interne (si segnalano al riguardo le attività di Aria –
Centro ricerca delle Aree Interne e gli Appennini, http://aria.unimol.it/ ).
1. Infrastrutture e trasporti
Per operare una corretta politica di sviluppo delle delle micro reti di trasporti è necessario un approccio su
livelli differenti: strategico e operativo.
Innanzitutto, sul versante strategico, occorre provvedere a una corretta pianificazione e programmazione
dei sistemi di trasporto. Si tratta di riprogrammazione e riorganizzazione i servizi di trasporto pubblico
locale per consentire un adeguamento della quantità e della qualità dei servizi ai bisogni dei cittadini. A
livello operativo è necessario agire per il potenziamento e la riqualificazione della dotazione materiale e
immateriale trasportistica, svolgendo azioni mirate ad accrescere l’accessibilità e la qualità dei sistemi di
trasporto pubblico locale.
2. Energia
Il tema dello sviluppo sostenibile è al centro della strategia delle Nazioni Unite Sustainable Development
Goals e della strategia Europa 2020. In tale contesto un ruolo centrale viene svolto dalle fonti rinnovabili
di energia che possono svolgere un ruolo di fondamentale importanza nella rigenerazione delle aree
interne. Occorre verificare se il contesto normativo e operativo è ancora favorevole ad un razionale
sviluppo di queste fonti energetiche e in che modo queste siano effettivamente funzionali ala
rigenerazione delle aree interne.
Questo discorso può essere sviluppato sia con riferimento alle strategie europee e ai relativi bandi, sia nel
rapporto con le istituzioni locali, in particolare regionali.,
3. Digitalizzazione
Il concetto di crescita intelligente e smart fino a questo momento è stato declinato quasi esclusivamente
per i contesti fortemente urbanizzati. Ma a maggior ragione deve essere centrale per la strategia delle aree
interne. Dove vi è carenza di infrastrutture materiali il fossato può, intanto, essere superato attraverso
infrastrutture immateriali come la rete telematica. La rete è strategica non solo per le comunicazione ma
anche per l’erogazione di servizi pubblici: basti pensare al ruolo della telemedicina nei territori delle aree
interne laddove la riorganizzazione delle strutture sanitarie può comportare può comportare dolorosi tagli.
Il tema presenta forte rilevanza sociale, poiché nell’economia della conoscenza digitale l’accesso alle
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