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Micam, Silenzi: “Un’edizione che suona la sveglia a chi ancora non ha cambiato marcia”

IMG_20150902_101340-3Mai come quest’anno l’edizione di settembre del Micam di Milano rappresenta la cartina di tornasole

per il distretto calzaturiero. La spaccatura è netta: da un lato, le aziende che hanno investito su

ricerca, modelleria, adeguata presenza sul web e utilizzo delle piattaforme on line; dall’altro, quelle

che hanno scelto la strada più consueta, legata a logiche tradizionali, con la fiera vissuta senza

aspettative troppo alte.

Se è vero che nell’affrontare l’appuntamento di Rho la parola d’ordine, già da qualche anno, è

cautela, è altrettanto vero che il cambio di marcia chiamato in causa per la sopravvivenza delle

aziende del calzaturiero, stavolta, ha determinato l’esito della fiera.

“TheMicam è stata e resta la vetrina più importante al mondo per la calzatura – sostiene il

Presidente Provinciale CNA Paolo Silenzi – è naturale per l’artigiano che si impegna e investe

risorse durante l’anno partecipare con aspettative molto alte. La cautela deriva dalla consapevolezza

che il panorama è cambiato sotto tutti i punti di vista. Sia chiaro che il prodotto, di qualità, esclusivo,

made in Italy, oggi non basta più.

La fiera è ancora il luogo delle opportunità, solo se si arriva preparati. Come CNA ci impegniamo

costantemente per indicare agli artigiani il percorso giusto, veicolare informazioni e bandi

importanti, agevolare il cambio di marcia che fa la differenza. Gli strumenti ci sono, arrivano dalla

sinergia tra istituzioni e associazioni di categoria: l’artigiano che non si arrende, sa che ne deve

approfittare”.

Riguardo il posticipo dell’edizione di settembre 2017, il Presidente Provinciale CNA Federmoda

Gianluca Mecozzi si dice favorevole e aggiunge: “Tutto può contribuire a creare condizioni

favorevoli per una fiera migliore, sia per le aziende che per i compratori, sapendo che lo scenario in

cui ci muoviamo è cambiato. Il buyer cerca ordini veloci, merce pronta e dobbiamo avere l’elasticità

necessaria per restare a galla. Al Micam si va convinti del proprio prodotto, consapevoli che se il

passaggio generazionale c’è stato, è avvenuto anche per i compratori, giovani e abituati a lavorare

on line, secondo logiche più moderne e immediate”.

Mecozzi parla di presenze “forse in calo, ma si tratta di un dato sempre piuttosto dinamico”,

probabilmente in linea con la tendenza degli ultimi anni. Infine, per quanto riguarda le provenienze

dei visitatori: “La Russia ormai si è appiattita su numeri di certo inferiori rispetto a 5 anni fa,

situazione di stallo determinata anche dall’azione delle aziende turche, con le quali è difficile

competere visto che non giocano con le nostre stesse regole. Senza dubbio sono mancati gli africani,

presenza, a cui eravamo ormai da qualche tempo abituati”.

 

Fermo, 06 settembre 2016 L’Ufficio Stampa