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Lottizzato anche il terremoto?

42741L’essenza democratico cristiana del premier non si smentisce in nessuna occasione. Dal massimalismo, agli annunci iperbolici, alle promesse sparse a piene mani, fino alla lottizzazione scientifica del potere e del sottopotere, come negli anni “60, “70”,”80. Se in tutto il resto il premier ottiene risultati insoddisfacenti nella lottizzazione riesce quasi sempre a fare centro. Promette di abolire le Provincie, ma nella realtà porta a casa una mezza trasformazione dove si stenta a capre dove devono essere ricollocati i dipendenti in esubero, chi dovrà farsi carico dei servizi prima erogati dalla provincia e infine lascia in piedi dei miniconsigli utili a fare da cinghia di trasmissione di voti. Annuncia la riforma della Pubblica Amministrazione e dichiara guerra (giusta) alla burocrazia, poco ci manca che gli fanno rimangiare l’intera riforma e l’approvazione dei decreti attuativi procede a rilento tra mille correttivi e distinguo per evitare l’arrocco dei dirigenti pubblici. Annuncia la riforma del lavoro, il Jobs Act, Garanzia Giovani e si spende in sproloqui sui nuovi posti di lavoro, ma non appena cessano i benefici fiscali l’occupazione crolla e a fare la parte del leone sono sempre i voucher pe run lavoro sempre più precario e sottopagato. Regala 80 euro agli italiani con la promessa di far ripartire l’economia spicciola e far tornare a spendere gli italiani, ma gli italiani con gli 80 euro ci pagano i debiti e le bollette e il bonus diventa un flop, tanto che lo stesso premier lo etichetta come una “marchetta” elettorale. Sulla lottizzazione invece il premier è un asso, ne ha dato prova alcune settimane addietro nelle nomine Rai, ma ieri ha superato se stesso. E’ stato capace di “lottizzare” anche il disastro del terremoto, si perché a commissario unico dell’evento è stato chiamato Vasco Errani, già Governatore dell’Emilia Romagna. Il Governatore Errani privo di incarichi da quando si era dimesso in seguito al coinvolgimento  in  una vicenda giudiziaria risoltasi positivamente, era stato più volte evocato per un incarico all’interno del Pd ma i concretizzatosi, fino a quando il Premier non lo ha nominato commissario ad acta per la ricostruzione delle zone colpite dal sisma. Ora la idiosincrasia del premier per la nomenclatura statale è nota, ma è proprio sicuro che all’interno dei dirigenti dello Stato, perché la ricostruzione è un affare dello Stato e non di partito, non ci fosse una figura, un Prefetto, un militare, in grado di gestire la pratica emergenziale? Sicuramente c’era, ma il Premier ha voluto un suo uomo, o meglio un uomo che può meglio raccordare i rapporti con la minoranza interna la Pd, non certo tenera con Renzi, ed Errani non essendo un renziano di stretta osservanza può essere utile e può impegnarsi a pagare il “debito” per la nomina ricevuta chiamando a più miti consigli Bersani &Co:

ARES