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Proposte per una nuova politica regionale sulla non autosufficienza

anzianiautoLe Marche sono una delle regioni italiane con il più alto indice di invecchiamento della popolazione. Il 23,7%

della popolazione complessiva ha più di 64 anni. I cittadini marchigiani non autosufficienti sono stimabili in

una forbice compresa tra 51.000 e 68.500 unità. Di essi, meno del 30% entrano nel circuito dei servizi

pubblici mentre almeno il 75% della spesa per esigenze di cura a lungo termine è sostenuta dalle famiglie.

Nella migliore delle ipotesi, nei prossimi anni i finanziamenti nazionali – tuttora inadeguati – sono destinati a

restare invariati. Anche per questo è necessario costituire uno specifico Fondo regionale per le non

autosufficienze, alimentato anche da risorse proprie del bilancio regionale, integrate da quelle derivanti da

finanziamenti europei.

Le risorse del Fondo, sommate a quelle che il Fondo Sanitario Regionale impiega su quest'area di

intervento, vanno rivolte al finanziamento delle seguenti attività:

 un piano straordinario di convenzionamento di almeno 1.000 nuovi posti letto di RP per anziani non

autosufficienti e con demenza;

 incremento dei posti di Centro diurno per anziani non autosufficienti e con demenza;

 potenziamento delle attività relative al sistema delle cure domiciliari;

 sviluppo dell’assistenza domiciliare (assegni di cura e Sad);

 stanziamento del Fondo regionale di solidarietà;

 sviluppo e consolidamento, dei percorsi di presa in carico dei pazienti cronici.

Vanno poi completate le azioni di sistema avviate negli anni scorsi:

 sviluppo degli Ospedali di Comunità e realizzazione delle Case della Salute di tipo A;

 approvazione della legge regionale sull’autorizzazione e l'accreditamento che tenga conto delle

evoluzioni del welfare e del ruolo dei soggetti privati;

 valorizzazione e sviluppo dell’attività di ricerca dell’Inrca – Irccs;

 costituzione e funzionamento delle Unità Operative Sociali e Sanitarie per il governo della domanda

socio sanitaria;

 approvazione di una normativa regionale sull’Isee che favorisca un miglior utilizzo dell’indicatore.

Il coinvolgimento della comunità regionale

La non autosufficienza è una condizione che produce implicazioni profonde sulle famiglie marchigiane, sia in

termini di impatto economico che di perdita di benessere psicofisico delle persone che, anche

indirettamente, ne sono coinvolte. Per questo, a partire dalle questioni che abbiamo sopra evidenziato,

chiediamo alla Regione Marche di esercitare un ruolo forte di governance del sistema, a partire dalla

riapertura di un confronto ampio e sistematico, da estendere anche ai territori, coinvolgendo istituzioni e

forze sociali, per garantire livelli essenziali adeguati di prestazioni.

La non autosufficienza nelle Marche

I cittadini marchigiani non autosufficienti sono stimabili in una forbice compresa tra 51.000 unità circa

(tanti sono i percettori di indennità di accompagnamento per invalidi totali) e 68.500 unità circa (over 64

con limitazioni funzionali secondo il 5° rapporto sull’assistenza agli anziani non autosufficienti in Italia).

Lo stato attuale dei servizi pubblici di sostegno alla non autosufficienza nelle Marche è sintetizzabile nelle

modalità indicate nella seguente tabella (al netto delle modifiche che saranno apportate dal percorso di

trasformazione dei piccoli ospedali in Ospedali di comunità).

Servizio Posti letto Numero utenti Fonti

Cure domiciliari 10.567 Rapporto nazionale NA 2015

Servizio Assistenza Domiciliare 2.466 Rapporto nazionale NA 2015

Residenze protette anziani 3.387 Piano convenz. ASUR 2015

Residenze Sanitarie Assistenziali 1.211 Regione Marche 2015

Post acuzie ospedaliera 1.113 Dgr 735/13 e 940/15

Assegni di cura anziani NA 1.757 Regione Marche anno 2013

Sebbene parziali e non puntualmente aggiornati, i numeri di cui sopra descrivono una realtà in cui, nella

migliore delle ipotesi, meno del 30% delle persone non autosufficienti entrano nel circuito dei servizi

pubblici.

Recenti studi rilevano che nelle Marche sono in calo i tassi di copertura delle cure domiciliari (dal 4,1 %

del 2008 al 3,0% del 2012) e del servizio di assistenza domiciliare (dallo 0,9% del 2008 allo 0,7% del

2012). Complessivamente, circa 3.350 persone, principalmente anziani, sono uscite dal sistema

dell'assistenza socio sanitaria a domicilio tra il 2008 e il 2012.

A livello nazionale si stima che il 75% circa della spesa per le esigenze di cura a lungo termine sia

sostenuta dalle famiglie. Tre considerazioni dimostrano che le Marche non esulano da questo contesto. Il

valore medio di una retta per anziani non autosufficienti nelle RP si attesta intorno alle 1.300 € mensili. Il

contributo dell'assegno di cura, finanziato con il Fondo nazionale per la non autosufficienza, ammonta a

sole € 200,00 mensili. Le assistenti familiari private sono circa 12.236 unità (Rapporto nazionale NA anno

2014).

I finanziamenti nazionali

Le principali linee di finanziamento saranno sempre meno in grado di far fronte ai bisogni crescenti legati

all’invecchiamento della popolazione. l’Intesa raggiunta in sede di Conferenza Stato Regioni dell’11

febbraio scorso conferma la riduzione dei finanziamenti per il Fondo Sanitario Nazionale (meno € 3,5 mld

nel 2017 e meno € 5 mld dal 2018). Nel 2019 l’incidenza della spesa sanitaria sul PIL scenderà al 6,5%,

al di sotto del livello di rischio per la salute indicato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. La legge di

stabilità 2016 ha confermato uno stanziamento strutturale del Fondo per le non autosufficienza di € 400

milioni e del Fondo unico per le politiche sociali di € 316,2 milioni.

Questo significa che, per il 2016, la Regione Marche potrà contare su circa 2,8 miliardi di € per il Fondo

Sanitario Nazionale (cifra appena inferiore a quella dell’anno precedente). Sostanzialmente invariate

resteranno le risorse afferenti dagli altri due fondi, con la differenza che, rispetto a quello per le non

autosufficienze, si verificherà la probabile riduzione (dal 60% al 50%) della quota riservata agli interventi

per anziani non autosufficienti, a vantaggio di quelli per le disabilità gravissime.