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Montegranaro il Comune alle prese con i debiti

000montegranaroMONTEGRANARO – E di nuovo di debiti da onorare. E stavolta non ci sono possibilità di scamparla o di risparmiare qualche euro, C’è una sentenza a certificarlo. Stavolta a battere cassa è la Sice srl, una delle ditte edili che lavorò nell’immediato dell’alluvione 2011. Come altre sette che complessivamente devono riscuotere circa 300 mila euro tra le quali quella Montanarella che ancora non ha dato il via ai lavori al palasport, anche l’impresa veregrense deve ancora essere pagata a distanza di quasi quattro anni da quei tragici giorni. Ma a differenza delle altre che hanno mostrato (e stanno mostrando) pazienza nella speranza che lo Stato sblocchi ulteriori fondi per il rimborso delle cifre dovute, la Sice non ha voluto sentire ragioni ed è passata alla vie legali. Poco da controbattere per il Comune, che si è visto condannato a pagare 166 mila euro oltre agli interessi maturati in questo lasso di tempo.
Purtroppo per piazza Mazzini, la condanna non è stata certo una sorpresa, d’altro canto si tratta di lavori effettuati ad arte e mai pagati. La novità sta nel fatto che la giunta, nella riunione di giovedì sera, ha optato per la non costituzione in appello, considerato il fatto che le probabilità di vedere ribaltata la sentenza di primo grado paiono ridotte al lumicino. Si pagherà, insomma. Ma farlo entro pochi mesi, come stabilito dalla sentenza, è impossibile per le esangui casse comunali, già minate da una sequela di debiti da onorare da far tremare i polsi.
Obiettivo primario in questa fase, come nei casi della comunità Papa Giovanni XXIII e della Cpm, trovare un accordo per la dilazione del pagamento fino a tre anni, il massimo consentito dalla legge, in modo da non pesare in maniera eccessiva sul bilancio. La trattativa è in corso, i contatti con i legali della ditta ci sono stati e vanno avanti, la speranza di portare a casa almeno questo piccolo risultato non pare vana.
Il problema, per quanto riguarda l’alluvione 2011, è che però la situazione di stallo, con lo Stato e la Regione a non dare sicurezze su modi e tempi di eventuali nuovi fondi a disposizione degli enti locali, potrebbe generare nuovi procedimenti legali. E quindi altre cause con altissima probabilità che il Comune ne esca con le ossa rotte, perché alle cifre dovute si sommerebbero interessi e spese legali. Certo, il debito complessivo nei confronti delle sette ditte ancora da pagare non è esorbitante, parliamo di circa 300 mila euro, ma la cifra rischia di gonfiarsi ulteriormente per decine, forse centinaia di migliaia di euro se tutte le imprese ricorressero alla giustizia. Finendo per danneggiare ancor di più le casse comunali. Ovvero, i soldi dei cittadini.