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Benelli moto meno esuberi ma assenza piano industriale

00motobenelliIl gruppo cinese Qianjiang, proprietario della Benelli Moto di Pesaro, ha ridotto di 24 unità il numero degli esuberi prospettati ai sindacati per far fronte alla crisi del settore motociclistico, ma oggi i lavoratori di Fim e Fiom hanno dato vita ad un presidio nel museo storico dell’azienda per chiedere chiarezza sul piano industriale, e un incontro con il presidente Lin Hua Zhin.

”Senza un piano – spiega il segretario della Fim Cisl Leonardo Bartolucci – manca una visione del futuro per la Benelli. L’azienda ha fatto passi avanti sul numero degli esuberi e anche sugli incentivi all’esodo volontario, saliti a circa 10-12 mila euro, ma l’intervento di riorganizzazione si preannuncia comunque importante: non vorremmo ritrovare lo stabilimento declassato a semplice ponte commerciale per la vendita di scooter prodotti all’estero e non più qui a Pesaro”.

Il sindaco Matteo Ricci ha fatto visita al presidio, e a lui i sindacati hanno chiesto di sollecitare un incontro con il presidente del QJ Group. Una settantina i dipendenti attuali dell’azienda, che nelle Marche realizza gli scooter di fascia alta; la gamma medio bassa e i componenti vengono assemblati in Cina.

La multinazionale cinese ha acquisito la Benelli nel 2005 dalla Fineldo, la finanziaria della famiglia Merloni. ”Vogliamo restare a Pesaro – aveva detto nelle settimane scorse l’amministratrice delegata Yan Haimei -, dal giorno dell’acquisizione a oggi abbiamo investito oltre 40 milioni di euro, ma la crisi di mercato è senza precedenti. Abbiamo fatto ricorso a tutti gli ammortizzatori sociali, Cig, Cigs, contratti di solidarietà, ma il contratto di solidarietà non ci permette di risolvere il problema alla radice. Dobbiamo creare una struttura più snella e solida che consenta all’azienda di tornare a fare profitti”.