Piano delle antenne: la discussione è positiva. Nota dell’Assessore Silenzi
Con la pubblicazione sul sito comunale della bozza di piano per le antenne si è avviato
un approfondimento con la cittadinanza. Considero questa dinamica comunque
positiva, anche se in questa fase è naturale che faccia emergere delle criticità. Su un
punto credo si debba essere tutti d’accordo: un piano delle antenne è necessario e deve
essere discusso con tutta la cittadinanza per arrivare ad una formulazione condivisa.
Il piano è necessario non certamente perché qualcuno ama avere sul territorio
fermano ripetitori per cellulari, ma perché c’è una normativa nazionale che concede
allo sviluppo della rete di telefonia un ruolo strategico, vale a dire precedenza su
tutto, impossibilità di limitare la diffusione di ripetitori, con l’unica condizione che
siano rispettati i limiti di emissione. In sostanza i ripetitori si possono installare
ovunque, purché mediamente nelle 24 ore non emettano onde elettromagnetiche ad
un’intensità media di 6 Volt per metro. Non è possibile installarli sui siti sensibili
quindi, per esempio, sulle scuole, ma non esiste una distanza minima da questi siti,
quindi, teoricamente, un ripetitore potrebbe essere installato nelle vicinanze. Ripeto e
sottolineo: teoricamente. Per questi motivi è necessario un piano delle antenne. Perché
l’unico ruolo che viene concesso dalla normativa ai comuni è quello di predisporre
una pianificazione dei siti indicati dalle compagnie, prevedendo particolari modalità di
installazione, che il comune ritiene più idonee al fine di garantire la salute pubblica.
Ogni installazione deve rispettare il limite di 6 Volt per metro di emissione, valore
medio nelle 24 ore. I ripetitori emettono solo su richiesta dei nostri cellulari, quindi
è evidente che di notte le emissioni sono praticamente nulle. Questo escamotage
della legge è stato approvato a favore dei gestori. Se un’antenna emette mediamente
5 Volt per metro è facile immaginare che durante il giorno i livelli di emissione
superino quasi costantemente il limite, ma la media giornaliera sarebbe rispettata. E’
generalmente il caso dell’installazione su un tetto di un edificio. Se invece l’emissione
media è inferiore ad 1 Volt metro (il minimo misurabile è 0,3) è ragionevole ritenere
che anche durante il giorno le emissioni siano inferiori al limite di 6 V/m.
Questo è l’obbiettivo del piano delle antenne e l’unico ruolo riconosciuto ai comuni
dalla legge: ricevere dai gestori la mappa delle zone con impianti esistenti e delle
zone interessate dai piani di sviluppo. Su tutte queste zone il Comune può studiare
un piano e una modalità di installazione che consente livelli minimi di emissioni.
Se il comune adotta un piano simile i gestori sono obbligati a rispettarlo. Nessuna
limitazione generica di zona può essere prevista nel piano (l’ultima sentenza che
ribadisce questo principio è del 16 aprile scorso). La bozza pubblicata sul sito del
Comune è appunto una bozza. L’Amministrazione ha ritenuto di portare in Consiglio
Comunale un regolamento contenente i criteri del piano, per poi approvare in Giunta
la pianificazione nelle varie zone. La bozza era comunque stata presentata da tempo a
tutti i consiglieri comunali, si erano svolte due riunioni delle Commissioni Consiliari,
quindi tutto è sempre stato alla luce del sole. E il confronto con la cittadinanza va
avanti da mesi e mesi, in particolare con i comitati di Santa Caterina.
In Consiglio Comunale è emerso un orientamento contrario a questa impostazione,
gli interventi in particolare di consiglieri di maggioranza favorevoli all’approvazione
anche della zonizzazione in Consiglio ci ha fatto ritenere opportuno ritirare la proposta
di regolamento, avviare la prevista fase di confronto con la cittadinanza e rinviare
l’approvazione complessiva a non prima di settembre. Personalmente rimango
dell’idea che la possibilità per la Giunta di intervenire praticamente in tempo reale
sulle problematicità sarebbe stata una modalità più adatta al tema e alla necessità di
rispondere tempestivamente alle preoccupazioni dei cittadini, ma non possiamo certo
opporci all’orientamento emerso in Consiglio, rispettosamente e doverosamente ne
abbiamo preso atto.
Quindi andiamo all’incontro del 7 luglio tranquilli. A Santa Caterina sono sul tavolo
diverse ipotesi tutte da valutare, per le zone di Salvano ed altre sono comunque
praticabili diverse soluzioni, delle quali discuteremo con i cittadini. Spiegando loro
come funziona un ripetitore e come si diffondono le onde elettromagnetiche. E
cercando soluzioni condivise da tutti.
La bozza è appunto una bozza, che comunque prevede già livelli di emissione minimi.
Ma c’è ampio spazio e disponibilità a discutere, nell’ottica però della necessità
di adottare un piano e non lasciare praterie alla deregulation, che ci farebbe avere
ripetitori sui tetti delle case di chi accetterà le offerte economiche delle compagnie, a
scapito della salute di tutti.
Fermo, 4 luglio 2014 Matteo Silenzi
Assessore all’Ambiente