Centrale a Biomasse il Comune fa la storia
BREVE CRONISTORIA SUL PROGETTO DI CENTRALE A BIOMASSE PRIMA DEL
CONTENZIOSO AVANTI AL T.A.R. MARCHE.
• Accordo di riconversione produttiva, sottoscritto il 27/07/2007, fra Powercrop
S.p.A., Eridania – Sadam S.p.A., Regione Marche, Provincia di Ascoli Piceno,
Comune di Fermo e le Organizzazioni Sindacali. L’accordo rientra nell’ambito
degli interventi di cui alla legge 81/2006, relativa alla razionalizzazione e
riconversione della produzione bieticolo-saccarifera.
L’articolo 3 dell’accordo, rubricato “(Gli impegni delle parti)”, così stabilisce:
“Al fine di pervenire al raggiungimento degli obiettivi previsti dal Progetto di
riconversione, le Parti assumono i seguenti impegni:
3. 1 Impegni dei Proponenti
– Powercrop costituirà una Società Progetto per la realizzazione e gestione
dell’impianto per la spremitura dei semi di girasole, dell’impianto per biogas e
della centrale per la produzione di energia elettrica;
– Gli impianti descritti al punto 2.1.1 saranno realizzati nell’area del Comune
di Fermo; l’ubicazione sarà individuata d’intesa con l’Amministrazione
Comunale;
– (…).
3. 2 Impegni delle Istituzioni
– (…)
– Gli Enti competenti si impegnano ad individuare entro il 15 settembre 2007
i siti industriali, onde consentire alla Società Progetto il tempestivo avvio
dell’iter autorizzativo e della progettazione esecutiva.”
• Dopo una prima serie di indicazioni su alcuni possibili siti di insediamento,
la Powercrop, con nota del 27/03/08, comunicava l’impraticabilità
dell’insediamento in zona San Marco alle Paludi e proponeva due possibili
zone in Contrada Girola.
• Successivamente la Powercrop, con nota del 04/07/08: “preso atto della
complessità del dibattito, propongono la costituzione di un Tavolo di
Lavoro con la partecipazione di specialisti di Regione, Provincia e Comune,
unitamente a quelli dei Proponenti, per ulteriori ipotesi sulla proposta di
insediamento in località Val d’Ete, come proposto dalla comunicazione del
Comune di Fermo, prot. n. 24472 del 24 giugno 2008. L’attivazione del tavolo
in oggetto sarà a carico dell’Amministrazione Comunale, quale Ente deputato
all’indicazione del sito.”
• Con deliberazione del Comune n. 316 del 08/07/2008, veniva istituito il tavolo
tecnico ufficiale per dirimere definitivamente la questione dell’ubicazione fra i
due siti già individuati, Contrada Girola e Val d’Ete.
• Le risultanze del tavolo venivano consacrate nel verbale del 05/09/2008 ed
il Comune ne prendeva atto con deliberazione di G.C. n. 399 del 23/09/08.
L’intesa sul sito veniva così definitivamente sancita e le Ditte proponenti
presentavano in Regione il progetto di riconversione ubicandolo in Val d’Ete.
• Successivamente, le proponenti con nota del 19/06/2009, indirizzata alla
Regione ed al Comune di Fermo, in sede di procedura VIA al progetto che
individuava il sito in zona Val d’Ete, così si esprimevano:
“ (…) 2) Richiesta di parere.
Vi chiediamo inoltre di valutare l’opportunità di mantenere o meno la
localizzazione dell’iniziativa in Val d’Ete, in considerazione delle osservazioni
da più parti pervenute in ordine alla sostenibilità da parte del territorio. La
localizzazione suddetta ci venne indicata dalla Commissione incaricata
dal Comune di Fermo, cui compete, ai sensi degli artt. 3.1 (Impegni dei
proponenti) e 3.2 (Impegni delle istituzioni) dell’Accordo di Riconversione,
l’individuazione del sito. Tuttavia la Commissione sopra citata valutò nel
contempo anche la localizzazione del sito della Girola, pervenendo ad un
giudizio di sostanziale invarianza tra i due siti.”
• In data 06/05/2010, le proponenti hanno presentato in Regione un nuovo
progetto ubicato nella sede dell’ex-zuccherificio, in zona Campiglione.
• A seguito della prima determinazione di V.I.A. negativa, da parte della
Provincia (Determinazione dirigenziale n. 587 gen. – 49 set. dell’1/06/2012), è
iniziato il contenzioso avanti al T.A.R. Marche.
EXCURSUS LEGALE E POSIZIONE DEL COMUNE DI FERMO
• La Power Crop, ditta che intende realizzare la centrale, è ricorsa al Tribunale
Amministrativo, chiedendo la modifica della prima determinazione
dirigenziale della Provincia di Fermo. Il Tar, con ordinanza n. 515 del
26.10.2012, ha chiesto alla Provincia di procedere al riesame.
• Sulla richiesta di realizzazione della centrale a biomasse a Campiglione
di Fermo, la Provincia di Fermo ha espresso una seconda determina di
VIA sempre negativa, arrivata a seguito del riesame imposto dal TAR
(Determinazione n.97 del 29.01.2013 di Riesame del procedimento di V.I.A
POWERCROP ai sensi dell’Ordinanza del TAR Marche n.515/2012).
• Nuovo ricorso al Tar da parte della Powercrop.
• Il Tar si è espresso nuovamente l’ordinanza n. 169 del 10 maggio 2013 con
la quale il Tribunale ha sospeso l’effetto del parere negativo di Via espresso
dalla Provincia. Il provvedimento del Tar era stato impugnato da Comune e
Provincia di fronte al Consiglio di Stato in relazione alla parte della sentenza
relativa al rinvio alla Regione per l’analisi degli aspetti tecnici residuali (filtro
a maniche) in sede di procedimento per autorizzazione unica in sede regionale.
• Il Consiglio di Stato, con ordinanza n. 3313 del 28.08.2013, ha accolto
l’appello proposto dalle Amministrazioni, “ai soli fini della celere definizione
del giudizio di merito di primo grado”, invitando quindi il Tar Marche ad una
sollecita definizione del procedimento.
• Il 16 aprile 2014 il Tar delle Marche ha depositato la sentenza n. 433/2014
di accoglimento del ricorso presentato da Powercrop Srl ed Eridania-Sadam
annullando di fatto la procedura di Valutazione di Impatto ambientale della
Provincia di Fermo. Nella sentenza il Tar ordina alla Provincia di “concludere,
nel più breve tempo possibile, il procedimento di Via con un parere che tenga
conto dei seguenti indiscutibili presupposti:
– il procedimento si è protratto per circa tre anni
– sono stati indagati tutti i possibili profili coinvolti
– sono risultati non condivisibili gli unici rilievi ostativi “sopravvissuti” al
riesame disposto dal Tribunale”.
• Rispetto alla sentenza del Tar Marche, Comune di Fermo e Provincia di Fermo
hanno annunciato immediatamente un ricorso al Consiglio di Stato, basato sul
fatto che lo stesso Tar, all’interno delle quattordici pagine della sentenza, parla
di una contrapposizione tra due tesi opposte ma entrambe fondate nell’intricata
vicenda della realizzazione della centrale. La sentenza del Tar non è di fatto
“auto esecutiva” ma rimanda il tutto alle decisioni della Provincia di Fermo che
si dovrà nuovamente pronunciare con la Valutazione di impatto ambientale.
La posizione del Comune di Fermo sulla centrale a biomasse è ormai nota.
In primo luogo sussistono valutazioni di carattere urbanistico: quando nacque lo
stabilimento della Sadam, la zona di Campiglione di Fermo aveva una differente
conformazione. Non esisteva il quartiere che ora costituisce un vero e proprio
centro abitato e urbanizzato. A valutazioni di carattere urbanistico si aggiungono
le considerazioni in relazione alla presenza di scuole e al fatto che a San Claudio è
prevista la realizzazione del nuovo ospedale di rete per il quale da parte della Regione
è stata rinviata la sottoscrizione dell’accordo di programma.
A tutela della salute dei cittadini in un contesto fortemente urbanizzato,
l’Amministrazione Comunale ha sempre ribadito quindi che non è accettabile il
posizionamento di un impianto di tale portata a Campiglione di Fermo.
Il Comune di Fermo si è opposto e ha voluto sostenere la sua contrarietà, anche
con l’ausilio anche di un esperto esterno chiamato nel corso della conferenza di
servizi in Provincia e sottoponendo al Consiglio delle Autonomie Locali una mozione
per l’individuazione dei siti non idonei all’installazione di impianti a biomasse e a
biogas. Emendamenti che non sono stati accolti dal Cal.