Vent’anni fa moriva Ayrton Senna
Era il 1° Maggio 1994, si correva il Gran Premio di San Marino ad Imola, un appuntamento funestato da incidenti a ripetizione. Il primo vede coinvolto Barrichello nelle prove con un gran volo senza conseguenze, il sabato, nerissimo tocca al giovane e promettente Ratzemberger morire tragicamente in pista dopo un esordio molto promettente. Il malinconico e riflessivo Senna non fa nulla per nascondere il disagio in quel fine settimana. Disagio per una macchina che non era quella che avrebbe voluto, disagio per alcune questioni famigliari legate al ruolo molto della mamma molto “presente” e decisionista, anche nelle scelte sentimentali del campione, non a caso era presente quel fine settimana sul circuito di Imola il fratello di Ayrton con notizie dalla famiglia che avevano rattristato il campione. Campione, mito, capace di grandi amicizie e grandi scherzi come quelli reciproci con il campione austriaco Berger. Un campione indimenticabile, un talento naturale sotto la pioggia, chi ha dimenticato le prodezze di Ayrton nel Gran Premio di Montecarlo, sotto una pioggia battente, risalito dal settimo al secondo posto con una “macchina”, ferro da stiro, la Toleman. Alain Prost in testa fece di tutto per “imporre” alla direzione gara la fine anticipata del Gran Premio pur di non farsi sorpassare da Senna che recuperava due secondi a giro. Indimenticabile e indimenticato, a 34 anni un ragazzo uomo, di certo il più forte di sempre nonostante l’interruzione traumatica della sua carriera per colpa di un pezzo di sospensione volato fino alla nuca. Ciao Ayrton, sarai sempre nel cuore di tutti sportivi e non.