PER LO SVILUPPO E IL LAVORO:BANCA MARCHE RISORSA DELLA NOSTRA REGIONE
CGIL CISL UIL delle Marche hanno chiesto ad Istituzioni e parti sociali della regione
di confrontarsi sulla situazione di Banca Marche, istituto in Amministrazione
Straordinaria dal 2013 ad Ancona, in un incontro dibattito tenutosi oggi al Ridotto
del Teatro delle Muse.
“Il sindacato confederale vuole che si accendano i riflettori sulle scelte fatte negli
ultimi due anni, dopo il cambio di management avvenuto a seguito dell’emersione
di situazioni non esaltanti nella gestione dell’istituto. La scelta di assumere
orientamenti sul credito problematico molto più drastici rispetto alla concorrenza,
con la conseguenza di dover aumentare a dismisura gli accantonamenti a copertura
del rischio di credito, ha causato infatti un forte aumento della perdita di esercizio
del 2012 e un forte appesantimento dei conti anche per il 2013.” – ha dichiarato il
segretario generale UIL Graziano Fioretti introducendo i lavori. – “Ci chiediamo se
tanto accanimento non sia legato alla politica che la Banca d’Italia sta adottando in
vista del passaggio di consegne alla vigilanza europea. Confidiamo in un profondo
ed oggettivo riesame da parte dei commissari, in quanto incaricati anche in qualità
di pubblici ufficiali.”
Secondo Stefano Mastrovincenzo, segretario regionale CISL, “il mix tra carenze
delle gestioni precedenti e nuovi criteri adottati per gli accantonamenti, hanno
fortemente ridotto la possibilità di Banca Marche di erogare credito acuendo gli
effetti della crisi sistemica, e aumentando il carico di difficoltà di famiglie e imprese
marchigiane. E’ determinante che Banca Marche non perda il suo ruolo tradizionale
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verso risparmiatori, imprese, Istituzioni. Crediamo che qualsiasi ipotesi di riassetto
societario o gestionale debba accompagnarsi ad un piano industriale che preveda
la tutela dell’occupazione e la valorizzazione della professionalità degli oltre 3000
lavoratori della banca e delle aziende dell’indotto, come la Se.Ba, oggi fortemente a
rischio.”
“E’ indispensabile che Banca Marche venga mantenuta integra, che si salvaguardi
l’occupazione con attenzione anche ai tanti precari – ha sostenuto il segretario
regionale CGIL Roberto Ghiselli – auspichiamo il reperimento sul nostro territorio
di capitali frazionati per garantire ancora alla banca, seppure in forma diversa al
passato, una forte territorialità ed un vero profilo di autonomia. Chiediamo una forte
e unitaria reazione della società marchigiana e riteniamo che lo strumento migliore
sia la costituzione di una public company, con un azionariato diffuso che partecipi
alla governance, evitando operazioni meramente speculative.”
Secondo i sindacati, perchè anche in futuro Banca Marche resti un patrimonio della
comunità regionale, occorre la coesione dei risparmiatori marchigiani, delle forze
economiche e produttive ed una forte azione delle nostre Istituzioni sia nei confronti
della Banca d’Italia, che oggi è orientata verso altre soluzioni, sia a garanzia della
trasparenza di eventuali ricapitalizzazioni con apporti multipli e diffusi.
Il sindacato ha inteso oggi dare un contributo, partendo da una “operazione verità”
sulle scelte dell’istituto, per passare a proposte concrete, praticabili ed efficaci
che consentano di mantenere Banca Marche integra, autonoma, a sostegno delle
prospettive di sviluppo e coesione dell’intera regione.