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Braccialetto salva cuore

0cuoreUn braccialetto salvacuore, capace di gonfiarsi e sgonfiarsi in modo ritmico, per ridurre fino al 30% i danni dell’infarto che nel nostro paese sono 120.000 ogni anno di cui 35.000 fatali. Il progetto e’ stato messo a punto da Alberto Ranieri De Caterina, vincitore della borsa di studio Fondazione Lilly. Il meccanismo indotto dal braccialetto salva-cuore oggetto dello studio si chiama ‘condizionamento ischemico remoto’: il semplice gonfiaggio e sgonfiaggio di un bracciale della pressione applicato ad un braccio, prima e dopo la riapertura della coronaria responsabile dell’infarto, potrebbe ridurre il danno finale subito dai tessuti del cuore. L’effetto protettivo è stato fino ad oggi dimostrato sugli animali, ma il ricercatore Alberto De Caterina per la prima volta osserverà gli effetti attraverso la risonanza magnetica e studierà l’utilizzo combinato del bracciale prima e dopo l’infarto, ovvero in ambulanza, subito dopo l’apertura della coronaria e nelle ore successive e fino alle dimissioni. Alberto Ranieri Da Caterina, che oggi è un dottorando alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, svolgerà la sua ricerca presso l’Ospedale Ospedale del Cuore ‘G. Pasquinucci’ di Massa, che è il quinto centro in Italia per numero annuale di infarti. Il progetto durera’ tre anni e sarà possibile grazie al supporto della borsa di studio che ha un valore totale di 210 mila euro.

E’ stato riconosciuto come il migliore tra i 13 presentati quest’anno. E’ promosso dalla Fondazione Lilly, progetto ‘La Ricerca in Italia: un’Idea per il Futuro’ arrivato alla sua sesta edizione. Per la prima volta il vincitore che riceve la borsa di ricerca è un uomo. Il giovane ricercatore ha dedicato tutta la sua carriera al cuore e al microcircolo, ovvero quella parte delle coronarie di diametro inferiore al mezzo millimetro responsabile della regolazione del flusso sanguigno al cuore. “Gli auguro non solo una brillante carriera scientifica ma anche di sapere mettere in pratica le capacita’ imprenditoriali che un giovane ricercatore deve possedere”, afferma Andrea Lenzi, Presidente Consiglio universitario nazionale e coordinatore del Comitato scientifico Fondazione Lilly. La borsa di studio verrà assegnata il prossimo 11 febbraio al Senato della Repubblica, in occasione di un convegno sulla Ricerca in Italia.