PROVINCE MARCHIGIANE : TROPPE INCERTEZZE
Duemiladuecento (2.200) lavoratrici e lavoratori delle cinque Amministrazioni Provinciali
delle Marche da troppo tempo vivono una situazione di incertezza e disorientamento.
La spesa inutile per “eccellenza” e quindi da tagliare viene ritenuta, in modo demagogico,
quella relativa alle Province, senza che sia stata elaborata una strategia per affrontare in
maniera adeguata il tema del complessivo riassetto del territorio, senza cioè ridisegnare
funzioni e competenze dell’intero sistema sub-regionale.
In primis andrebbe, invece, affrontato il tema del riordino degli enti strumentali, agenzie,
società partecipate e consorzi non strettamente collegati alle funzioni istituzionali,
una miriade di società partecipate che esercitano impropriamente le funzioni che la
Costituzione assegna alle autonomie territoriali.
Il Disegno di Legge 1542, approvato in prima lettura dalla Camera dei Deputati, ora
al vaglio del Senato, sancisce l’ esistenza di un livello di area vasta. È necessario ora
salvaguardare i principi sanciti dal protocollo sottoscritto a novembre 2013 da Governo,
Regioni, Anci e organizzazioni sindacali, relativamente alla salvaguardia dei livelli
occupazionali.
Restano comunque le criticità del disegno di legge, diretta conseguenza dell’assenza
di un disegno organico, concernente la redistribuzione delle funzioni oggi in capo alle
Province. Infatti, si rimanda a successive leggi statali e regionali che, secondo le rispettive
competenze, sono chiamate a ridefinire “chi fa cosa”, in assenza, quindi, di un’uniformità
nazionale sulle funzioni dell’ente di area vasta che sarebbe invece necessaria, in
particolare per garantire livelli essenziali delle prestazioni su tutto il territorio a partire dai
Centri per l’Impiego.
E’ evidente che il processo di riordino delle Amministrazioni coinvolge direttamente il tema
della gestione del rapporto di lavoro del personale interessato per quanto riguarda la
collocazione occupazionale e la valorizzazione della professionalità.
Siamo perciò impegnati unitariamente – Cgil Cisl Uil di categoria – a promuovere una forte
azione negoziale affinché i lavoratori, attraverso le loro rappresentanze, possano essere
protagonisti nei processi di riorganizzazione derivanti dai percorsi di riordino istituzionale
che riguardano anche i Comuni.
Va quindi rafforzato il sistema di relazioni sindacali individuando non solo un livello di
confronto con la Regione Marche ma anche livelli di confronto territoriale che vedano
il pieno coinvolgimento delle Rappresentanze Sindacali Unitarie elette dai lavoratori.
L’obiettivo prioritario resta quello della salvaguardia dei livelli occupazionali e dei livelli
retributivi.
Fp CGIL Marche